Parliamo di mercato. E di liquidità. Due termini diventati “pop”, o per lo meno molto comuni. Ma il loro significato resta oscuro ai più. A volte spaventano, come quando si parla di “crisi dei mercati”, di “crisi di liquidità”. A volte disorientano, come quando si legge che nella nostra epoca è il mercato a dominare la politica.
Ma per evitare che siano i termini a dominare la mente, e gli umori, di cittadini e risparmiatori, cerchiamo di entrare negli ingranaggi della domanda e dell’offerta, ovvero del mercato, per capire come da questa si determinino effetti sulla vita che riguardano tutti.
Cos’è il mercato? Il mercato, meglio ripeterlo, è il luogo in cui si incontrano domanda e offerta. Ci si accorda sul prezzo del bene, e si effettua lo scambio. Quello che avviene sulle bancarelle sotto casa succede anche nei mercati finanziari. Il meccanismo è simile, ma invece di avere un commerciante e un acquirente, qui abbiamo due soggetti un po’ diversi.
Il mercato finanziario è il luogo in cui si incontrano le esigenze di chi guadagna più di quello che spende e di chi investe più di quanto guadagna. I primi sono le famiglie, le seconde le imprese. Se un nucleo familiare riesce a mettere da parte un gruzzolo di denaro, tenerlo in cassaforte non lo farebbe certo fruttare. Rimarrebbe lì, soggetto alla perdita di valore causata dall’inflazione. Investirlo invece permetterebbe dei margini di guadagno determinati dai tassi di interesse. Ma chi potrebbe essere interessato a quei soldi?
I soggetti in campo: aziende e risparmiatori. Le aziende per esempio, alle quali quel denaro serve per l’acquisto di nuove macchine, materiali etc. Il denaro delle famiglie viene da loro utilizzato per investire e creare valore nell’economia. Se l’azienda cresce, cresce il suo valore, aumentano i suoi ricavi, un processo che conclude il circolo virtuoso che permette poi alle famiglie di vedere tornare in portafoglio l’investimento effettuato con un buon margine di guadagno. Invece di perdere valore sotto il materasso, quei soldi sono serviti anche a loro per ottenere un margine di guadagno. Lo scambio avviene in quello che si chiama mercato primario, cioè il luogo in cui vengono emessi nuovi titoli obbligazionari.
Cos’è la liquidità? E se la famiglia che ha investito quei soldi ne avesse improvvisamente bisogno? Un investimento a dieci anni bloccherebbe quei soldi per un lungo arco di tempo. Come se ne esce? Qui interviene il fattore liquidità. Un mercato per funzionare deve essere liquido, ovvero consentire all’investitore di trovare qualcuno disposto a comprarsi la sua obbligazione, il suo investimento, disinvestire in tempi rapidi e ottenere denaro contante a un prezzo di mercato. Qui interviene il mercato secondario, il luogo in cui circolano obbligazioni di vecchia emissione. Il mercato primario soddisfa le esigenze di finanziamento di un’azienda (ma anche di uno Stato se si pensano ai Btp).Il mercato secondario soddisfa quella di liquidità, poiché permette ad un soggeto di liquidare delle attività finanziarie.
I due mercati sono strettamente collegati. L’andamento dei prezzi del primo determina quello del secondo, e viceversa. Non solo. Una buona attrattività per l’investitore del primo determina una buona attrattività del secondo. Si determina così un altro circolo virtuoso, che garantisce possibilità all’azienda di trovari capitali e investire, e alle famiglie di veder fruttare i propri risparmi.
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