Giugno si è appena concluso e la performance delle Borse mondiali negli ultimi due mesi è stata fortemente influenzata dal ritorno dell’avversione al rischio
Anche se la gran parte dei rischi con cui abbiamo iniziato l’anno sono ancora tutti sul piatto, il nostro indicatore proprietario di rischio sistemico ci dice che effettivamente il rischio contagio è diminuito.
Nel complesso le valutazioni delle azioni in giro per il mondo continuano ad essere mediamente piuttosto buone, con rapporti prezzo/utili in molti casi ancora bassi e buoni dividendi (soprattutto se paragonati al rendimento delle obbligazioni dei Paesi considerati più “sicuri”).
Conviene investire in azioni. Ma quali?
A questo punto vi riproponiamo come strumento per orientarsi il nostro grafico settoriale che, utilizzando il classico approccio* value e momentum già utilizzato per l’analisi sugli investimenti azionari nei vari Paesi, considera i dieci settori a livello mondiale (secondo la classificazione GICS di MSCI) e li analizza in funzione delle due grandezze prese in considerazione:
. le valutazioni, ossia il valore di mercato rispetto ai fondamentali, sintetizzati dal rapporto prezzo/utili (anche noto come “Price/Earnings” o P/E, che noi calcoliamo seguendo il metodo dei leggendari Graham & Dodd, cercando di “ripulire” il dato dal ciclo economico, oltre che tenendo conto delle differenze strutturali tra settore e settore);
. il “momentum” vale a dire l’abbrivio del mercato, la sua forza inerziale, rappresentata dalle performance storiche a 12 mesi.
Cos’è cambiato rispetto a dicembre 2012?
1. Per prima cosa, i Consumer Staples (Beni di largo consumo e prima necessità) hanno fatto il giro del nostro grafico passando dal quadrante più interessante (in alto a sinistra) a quello peggiore (in basso a destra);
2. i Technology e i Materials hanno perso un po’ di momentum;
3. le valutazioni delle Utilities sono diventate più abbordabili.
In conclusione, i settori più attraenti rimangono gli Industrials e l’Health Care(Sanità): “costano” relativamente poco e hanno un buon “momentum”, il che sostanzialmente vuol dire che c’è un trend d’acquisto. I più “gettonati” restano i Consumer Discretionary (Beni e servizi beni e servizi non essenziali) ed i Financials, mentre per chi invece volesse rischiare di più (quadrante in basso a sinistra), ci sono quelli con poco “momentum” cioè, maggiormente in disgrazia, ma che presentano le migliori valutazioni (Energy, Materials, Utilities, Telecome Technology).