La crisi economica che il mondo sta vivendo ha reso esplicita la necessità di costruire un modello economico socialmente sostenibile, inevitabilmente connesso con gli aspetti di equità sociale e di rispetto dell’ambiente. Due ambiti in cui il modello economico attuale ha abbondantemente fallito e verso le quali è necessario acquisire consapevolezza, in quanto si tratta di aspetti fondamentali per la costruzione di un nuovo modello di vita.
In particolare, la crisi finanziaria e le diverse catastrofi ambientali (come ad esempio l’esplosione della piattaforma petrolifera “Deepwater Horizon” nel Golfo del Messico o il terremoto in Giappone) hanno mostrato quali sono i pericoli a cui si va incontro quando non si tengono in considerazione i rischi legati all’ambiente e alla sicurezza ambientale.
Inoltre, importanti fattori come la forte crescita della popolazione, i mutamenti climatici ed il pericolo di esaurimento delle risorse naturali hanno posto il problema della sostenibilità economica. Si sta sempre più affermando la consapevolezza che il progresso economico dovrà necessariamente affiancarsi a concetti di giustizia sociale e tutela dell’ambiente.
Negli ultimi anni molti investitori ed aziende si sono mostrati sensibili verso questi temi.
Le società prendono sempre più spesso in considerazione nelle loro analisi criteri legati all’ambiente, al sociale o alla “corporate governance” etica, mentre gli investitori puntano sempre più ad impiegare i propri risparmi in armonia con i loro valori personali ed etici.
Essere “etici” negli investimenti non significa necessariamente penalizzare la performance dei propri risparmi. Alcuni studi indipendenti, infatti, hanno mostrato che forme d’investimento sostenibili generano rendimenti corretti per il rischio simili e a volte superiori a quelli delle strategie tradizionali. Tra le forme d’investimento sostenibile ci sono i fondi comuni e gli ETF che replicano i “Socially Responsible Index”, o SRI: investimenti ampiamente diversificati, gestiti in base ad un ampio benchmark di mercato, che selezionano grandi società operanti secondo un buon profilo di sostenibilità.
Per esempio, l’investimento in azioni dell’Europa e del Medio Oriente che considera le società con un elevato rating ambientale, sociale e di governance appartenenti all’indice MSCI Europe & Middle East Socially Responsible Index mostra una performance superiore rispetto all’investimento nelle omologhe aziende del settore appartenenti all’indice MSCI Europe Index.
Vi interessa il tema dell’investimento sostenibile, che tenga conto di aspetti ecologici e sociali?
Bene, perché ora vi proponiamo un portafoglio di investimento bilanciato socialmente responsabile, semplice ma ben diversificato, con un rischio di livello medio, sopportabile da molti risparmiatori. Lo abbiamo chiamato “Etico“: Il portafoglio è costituito da obbligazioni sovranazionali ed ETF che replicano gli indici azionari socialmente responsabili MSCI Barra (affermata società specializzata nella creazione di indici finanziari).
I criteri adottati per selezionare i titoli azionari da includere negli ETF che vi proponiamo sono:
1. evitare società che operano in settore ritenuti non-etici (es. armi, tabacco, violazione diritti umani)
2. privilegiare società che adottano le migliori pratiche sociali ed ecologiche o che offrono soluzioni innovative a problemi di sostenibilità ambientale e sociale, ad esempio la scarsità di acqua o di elettricità.
In particolare, gli ETF selezionati per questo portafoglio sono tre ETF regionali diUBS Wealth Management relativi a Nord-America (UBS – ETF MSCI North America SRI (USD) A-dis), Europa-Medio Oriente (UBS – ETF MSCI Europe & Middle East SOCIALLY RESPONSIBLE (EUR) A-Dis) e Pacifico (UBS – ETF MSCI PACIFIC SRI (USD) A-dis), che coprono i principali mercati azionari mondiali, consentendo un asset allocation geografica ed investendo al contempo su società che, rispetto alle loro omologhe del settore, esibiscono una performance sociale ed ambientale superiore alla media. Tra questi tre ETF regionali abbiamo deciso di dare un maggior peso alla componente Europa-Medio Oriente poiché è la zona geografica che offre le maggiori opportunità in termini di value.
Infine, abbiamo scelto di diversificare il rischio di portafoglio inserendo la componente obbligazionaria, poco correlata agli ETF, per limitare le naturali oscillazioni di valore del portafoglio indotte dalla componente azionaria.
A tale proposito, abbiamo inserito nel portafoglio tre obbligazioni di medio/lungo termine. Si tratta di un’obbligazione governativa italiana (un BTP quinquennale), un’obbligazione sovranazionale emessa dal Fondo di Stabilità Europea che scade nel 2020, ed infine per proteggersi dal rischio euro abbiamo inserito un’altra obbligazione sovranazionale emessa dalla “Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo” (scadenza a gennaio 2018) in dollari australiani.
Al risparmiatore che desidera investire nel portafoglio Etico è richiesto, a nostro parere, un orizzonte temporale di almeno 4-5 anni ed un controvalore minimo di investimento di 15 mila euro.
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