Adidas perde oltre l’11% sul listino di Francoforte, a causa di un significativo ridimensionamento delle stime sull’utlie previsto per il 2014. Questo era inizialmente dato tra gli 830 milioni di euro e i 930, ma dopo le sanzioni europee e americane che impediscono gli investimenti in terra russa, gli analisti del produttore d’abbigliamento tedesco hanno dovuto ritoccare le stime a 650 milioni. Adidas mantiene comunque un fatturato in crescita del 2%, con un utile netto di 144 milioni di euro.
Non bastano al colosso dell’abbigliamento sportivo le vittorie nel mondiale delle squadre vestite dalle tre striscie. La Germania campione del mondo vestita da un marchio tedesco non è riuscita a donare stabilità finanziaria al celebre sponsor tecnico. Neanche il faraonico investimento sui diavoli rossi del Manchester United di 100 milioni di euro a stagione, sono stati in grado di ritoccare al rialzo le stime di Adidas.
La politica si dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, più forte delle vittorie sportive e più forte anche dei soldi stessi. Le pesanti sanzioni comminate dal tandem Unione europea-Stati Uniti d’America, hanno tagliato le gambe sia all’economia russa fuori dai confini nazionali, sia a chiunque voglia mettere i suoi quattrini a fruttare nei campi di Putin. L’impossibilità, per qualsiasi agente economico di operare movimenti finanziari con la Russia, ha infatti costretto Adidas a depennare dalle sue stime, tutti i potenziali proventi delle attività svolte a Mosca.