Addio alle raccomandate cartacee e alle lunghe file alla posta: multe, atti e documenti della PA saranno presto messi a disposizione in modalità telematica sulla piattaforma digitale. È stato l’articolo 26 del Decreto Semplificazioni n. 76/2020 a definire le modalità di funzionamento della Piattaforma per la notifica digitale degli atti della Pubblica Amministrazione, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020. Il gestore della piattaforma come stabilito dal decreto è PagoPa, ma la società controllata dal ministero dell’Economia ha deciso di affidare la realizzazione della stessa a Poste Italiane.
La convenzione tra i due gruppi è ancora in fase di definizione. Un accordo nel quale dovranno essere stabiliti la responsabilità e il perimetro dei servizi, oltre alla remunerazione economica per il big del pubblico. Di certo c’è che Poste Italiane, sotto la guida diretta del suo Ad Matteo Del Fante e del condirettore Giuseppe Lasco, ha già iniziato a lavorare alla piattaforma tecnologica che consentirà a breve la notifica digitale degli atti della Pubblica Amministrazione, le cui modalità sono state appunto già definite ed entrate in vigore con il decreto del ministero dell’Innovazione lo scorso giugno.
Multe e atti della Pa in versione digitale: come funziona
Con la nuova piattaforma la consegna avviene al domicilio digitale del cittadino che corrisponde a un servizio di Posta elettronica certificata (Pec) ma anche a un servizio elettronico di recapito certificato qualificato valido ai fini della comunicazione elettronica aventi valore legale che può essere creato sulla stessa piattaforma con Spid o Cie (Carta di identità elettronica) sul portale dell’Anagrafe unica oppure agli uffici del comune di residenza.
Dunque, la notifica digitale arriverà come detto prima al domicilio digitale eletto dal destinatario. In seconda battuta, nel caso l’indirizzo sia saturo, non valido o non attivo, al domicilio digitale speciale del destinatario qualora ci fosse. Infine, presso il domicilio digitale generale. Se tutti i domicili non produrranno alcun effetto allora il Gestore farà un secondo tentativo. Dopo due tentativi falliti verrà inviata una raccomandata che non conterrà l’atto notificato ma il nome del mittente ed un codice IUN (Identificativo Univoco Numerico). Inoltre, conterrà le modalità per accedere alla piattaforma anche per chi non ha Spid o Cie.
La piattaforma sarà anche dotata di un cassetto digitale, dove saranno archiviati tutti gli atti ricevuti da un cittadino, senza dover più conservare le ricevute.
Il vantaggio economico
Con l’addio alle raccomandate alle quali subentrerà la notifica digitale ci sarà un evidente vantaggio economico. Questo perché le semplici comunicazioni di atti e avvisi con valore legale saranno meno costose. Innanzitutto, il primo risparmio è quello relativo alla carta e alla stampa delle multe, ma anche al costo della stessa notifica degli atti della Pa che oggi è di 11 euro per ogni busta verde ed è a carico del destinatario. In versione digitale invece la spesa si ridurrà a 2 euro. Il cittadino che non ha ancora un indirizzo di posta elettronica certificata, poi, dovrà pagare 1,40 euro in più. Secondo i calcoli dell’Agenzia delle entrate il nuovo strumento porterà complessivamente a un risparmio annuo di almeno 50 milioni relativi alle spese di notifica e di altri 55 derivanti dall’abbattimento del contenzioso che può sorgere con la notifica degli atti con la raccomandata cartacea, mentre con la notifica digitale c’è la certezza dell’avvenuto adempimento tramite consegna.