Si è spento a 81 anni Gian Marco Moratti, presidente della società petrolifera Saras, figlio di Angelo e fratello di Massimo, ex presidente dell’Inter.
Gian Marco Moratti oltre alla presidenza della Saras aveva ricoperto diversi incarichi, tra cui presidente dell’Unione petrolifera, componente del Comitato ministeriale per l’industria e l’ambiente, di quello per il coordinamento dell’emergenza energetica, del Comitato nazionale di coordinamento contro l’abuso di droghe, membro del consiglio di amministrazione della società editoriale Corriere della Sera, della Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. e della Internazionale F.C. Milano S.p.A., presidente di Norman Kraig & Kummel Italiana S.r.l. Era anche componente del consiglio direttivo del Iefe e dell’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano. Con il fratello Massimo era anche socio accomandatario e vice presidente della Angelo Moratti S.a.p.a.
Gian Marco Moratti è stato il principale sostenitore della comunità di San Patrignano, insieme alla moglie Letizia Brichetto Moratti, ex sindaco di Milano. È padre di quattro figli: Angelo e Francesca, avuti dal primo matrimonio con Lina Sotis, e Gilda e Gabriele, nati dalle seconde nozze.
“Apprendo con grande tristezza la notizia della scomparsa di Gian Marco Moratti. Un grande milanese: imprenditore capace e attento ai bisogni delle persone fragili. La nostra città e la comunità di San Patrignano perdono un riferimento solido. Il mio sincero cordoglio a tutta la famiglia e in particolare a Letizia” ha scritto su Facebook il sindaco di Milano Beppe Sala, tra i primi a commentare la notizia della scomparsa sui social.
“Con il presidente Gian Marco Moratti l’Italia ha perso un uomo e un industriale di notevole statura sia dal punto di vista culturale, morale ed industriale. Un uomo del petrolio che, ha dimostrato di saper guardare al futuro dell’indotto della raffinazione e della Saras”. Lo afferma il Presidente della FederPetroli Italia Michele Marsiglia che aggiunge: “Ricordo il nostro incontro, dove mi ricevette un uomo dai modi umili ed eleganti ma allo stesso tempo sapevo che incontravo un alto riferimento dell’indotto petrolifero internazionale. La cosa che mi fa sorridere e ricordare il dott. Gian Marco, è un aneddoto che si verificò quando vide un laccio delle mie scarpe slacciato e mi disse ‘dott. Marsiglia faccia attenzione al laccio, non vorrei che porti con se un brutto ricordo di questo mio Ufficio’. Questo sta ad evidenziare la semplicità di questo uomo. Ricordo che parlammo dell’amore per la sua Milano e la complicità nel definire entrambi l’estrazione petrolifera come uno dei momenti più emozionanti del nostro lavoro”.