È scomparso all’età di 87 anni Aris Accornero, professore emerito di Sociologia industriale nell’Università di Roma La Sapienza. Ex operaio comunista della Riv, licenziato nel 1957, fu un autodidatta che, nei molti anni da cronista e commentatore sindacale dell’Unità, divenne uno studioso del lavoro. Sul finire degli anni Settanta fu nominato responsabile della sezione ricerche sociali del Centro studi di politica economica del Pci, prima di andare in cattedra all’Università romana all’inizio degli anni Ottanta, pur non avendo una laurea.
La Cgil esprime “profondo cordoglio” per la morte di Accornero. “Fin dal suo primo libro del 1959, Fiat confino. Storia della O.S.R., Accornero non smise mai di occuparsi di lavoro, della condizione operaia dentro e fuori la fabbrica, delle trasformazioni sociali e di relazioni industriali”.
Accornero ha pubblicato negli anni diversi libri, fra cui “La parabola del sindacato” (1992), “Era il secolo del Lavoro” , “Il mondo della produzione. Sociologia del lavoro e dell’industria” (con il MUlino) e “L’ultimo tabù” (1999 con Laterza).
Con Carlo Dell’Aringa e Tiziano Treu, Aris Accornero era direttore scientifico del “Diaro del lavoro” dove Giuliano Cazzola, uno dei massimi esperti di pensioni e discipline del lavoro, così lo ha ricordato:
Ho conosciuto anch’io Aris Accornero. Lo ricordo in Cgil. il suo ufficio era nel corridoio a destra rispetto all’entrata, dove ai miei tempi stava l’ufficio stampa. ricordo che mi coinvolse, quando ero alla Fiom nazionale, in un dibattito sui nascenti consigli di zona. Io sostenni una tesi diversa dalla sua (e cioè che vi potessero essere non solo cdz orizzontali ma anche di categoria). Aris contestò questa tesi. Però alcuni giorni dopo mi telefonò e mi diede ragione. Ora lo posso dire. Fu Accornero a raccontarmi la discussione intervenuta nel Pci al momento della successione ad Agostino Novella e le valutazioni che quest’ultimo fece per preferire Lama a Scheda. Lo incontrai per l’ultima volta alla fine degli anni ’90, quando Rastrelli ex segretario confederale, allora membro del CdA dell’Inpdap (io ero presidente del Collegio dei sindaci) propose di affidargli una ricerca. Venne in consiglio a spiegare la linea che avrebbe seguito. Lucido e severo come sempre. Lo ha raggiunto la ”nera Parca” che lo ha portato nella sezione dei Campi Elisi in cui trovano riposo gli ex sindacalisti. In queste ore si è ritrovato con i suoi amici di un tempo migliore. Ci sono rimasti i suoi libri e i suoi studi. Purtroppo dopo di lui pochi hanno proseguito a coltivarli.