Addio alle dimissioni in bianco. L’11 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale approvato lo scorso 15 dicembre che applica le disposizioni previste dal Jobs act in materia di semplificazione dei rapporti di lavoro.
Il provvedimento è in vigore dal 12 gennaio, ma diventerà operativo tra due mesi e più precisamente il 12 marzo, data a partite dalla quale diventeranno obbligatorie le “dimissioni telematiche”.
Dimissioni online: come funzionano?
Il modello di riferimento è contenuto all’interno dell’allegato A del suddetto decreto ministeriale, ma sarà reperibile sul portale Cliclavoro, previa registrazione.
Lo scopo è quello di ovviare alla pratica delle dimissioni in bianco, attraverso le quali i datori di lavoro costringono il dipendente a firmare un foglio di dimissioni privo di data, spesso nel momento stesso in cui avviene l’assunzione, allo scopo di poterlo utilizzare al momento più opportuno. Un sistema scorretto che ha come prime vittime le lavoratrici donne, spesso obbligate a dimettersi in caso di maternità.
Con la nuova procedura non si potranno più preconfezionare dimissioni in bianco dato che il formato digitale possiede una data certa, impossibile da alterare. Ogni modulo è infatti dotato di un codice identificativo e una data di trasmissione.
Dimissioni online: come compilare il modello
La compilazione del modello è stata resa volontariamente semplice. Le informazioni da inserire sono le seguenti:
– generalità di lavoratore e datore di lavoro,
– data inizio rapporto,
– contratto applicato,
– tipo di comunicazione (dimissioni, risoluzione, revoca)
– data di decorrenza.
Una volta compilato il modello dovrà essere inviato alla casella PEC del datore di lavoro. Le dimissioni potranno essere revocate dal lavoratore entro e non oltre sette giorni dalla data di invio.
Dimissioni online: sanzioni
In base a quanto previsto dal decreto attuativo del Jobs Act, i datori di lavoro che, in seguito al controllo effettuato dalla Direzione Territoriale del Lavoro, verranno accusati di aver alterati i moduli di dimissioni saranno soggetti a delle sanzioni pecuniarie molto salate. Nel dettaglio si prevede una multa variabile compresa tra i 5mila e i 30mila euro.
Dimissioni online: esenzioni
La nuova normativa in vigore dal 12 gennaio e operativa dal 12 marzo non si applicherà al lavoro domestico dimissioni e alle risoluzioni consensuali formalizzate presso una sede protetta. In ultimo, la disposizione non riguarderà le dimissioni delle lavoratrici in gravidanza o nei primi tre anni di vita del bambino, che dovranno invece essere convalidate dal Ministero del Lavoro.