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Addio a Raffaella Carrà, icona della Tv popolare

Wikimedia Commons Di sara b. - Image on FlickrUploaded by UAwiki

È morta all’età di 78 anni Raffaella Carrà, la cantante e presentatrice tv che più di ogni altra ha interpretato lo spirito nazionale e popolare negli ultimi decenni. Lo ha annunciato il regista Sergio Japino, suo compagno di vita, unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti. “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”, si legge nella nota diffusa dal regista.

Raffaella Carrà si è spenta alle ore 16.20 di lunedì 5 luglio, dopo una malattia che “da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”, ha spiegato Japino.

Era nata a Bologna il 18 giugno del 1943 ed era diventata molto famosa già negli anni ‘60 come cantante, conduttrice, ballerina, attrice, punto di riferimento della comunità LGBTQ+. Canzoni come “Tuca Tuca”, “A far l’amore comincia tu”, “Tanti Auguri” e  “Rumore” vengono ancora oggi ballate e intonate da giovani e giovanissimi. Un’artista a tutto tondo che è riuscita a restare per decenni ai vertici dello star system sia in Italia che all’estero, venendo incoronata da tutti come “la regina della televisione italiana”. 

Nelle sue ultime disposizioni, Carrà ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. “Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla. Ciao Raffaella”, conclude Japino.

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Categories: Cultura