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Addio a Luigi Lazzi Gazzini, giornalista principe dei conti pubblici

Giornalista gentiluomo e grande esperto di finanza pubblica, Lazzi Gazzini è scomparso ieri – I suoi articoli sul Sole 24 Ore erano un punto di riferimento per parlamentari, Governo, tecnici e colleghi – Le condoglianze di FIRSTonline alla famiglia – Sabato i funerali

Addio a Luigi Lazzi Gazzini, giornalista principe dei conti pubblici

A 72 anni è morto Luigi Lazzi Gazzini, uno dei più bravi giornalisti economici di sempre. Per molti anni (dal 1985 alla pensione) aveva raccontato le vicende, già allora non sempre brillanti, dei nostri conti pubblici dalle colonne de “Il Sole 24 ore”, seguendo con attenzione e pazienza certosina lo svolgersi della manovra di bilancio, dal varo in Consiglio dei ministri al quasi sempre tormentato percorso parlamentare.

Lazzi era arrivato al Sole dall’agenzia Italia per la quale seguiva i lavori parlamentari con particolare attenzione alle Commissioni. Si occupava dunque di numeri e di economia, intrecciando le notizie che venivano da Governo, Senato e Camera con le attente note che alla stessa materia dedicavano i bollettini della Banca d’Italia. Una cosa era certa: se qualche notizia la dava Lazzi quella notizia, e così le cifre che la accompagnavano, erano cosa certa. Lo sapevano i giornalisti delle altre testate, ma anche i politici e gli alti funzionari del Tesoro.

Già, perché Luigi, giornalista parlamentare più che scrupoloso, sentiva tutti: deputati, senatori, ministri, alti burocrati della Ragioneria e del Tesoro per verificare e approfondire quanto aveva raccolto. Ma spesso il percorso era inverso. Erano i politici e gli alti funzionari a cercarlo per verificare e controllare qualche passaggio di questo o quel documento. Lazzi parlava con tutti. Era a disposizione anche di colleghi più giovani per dispensare consigli, per correggere qualche errore di inesperienza.

Per molti anni, gli ultimi del mio percorso giornalistico al Sole 24 ore, ho diviso con lui e altri due deliziosi colleghi (Gianni Dragoni e Donatella Stasio) la stanza di lavoro nella redazione di Roma. E così ho avuto il privilegio di poter apprezzare fino in fondo il garbo, la bontà e lo stile della persona. Il nostro rapporto si svolgeva spesso sul filo dello scherzo e dell’ironia soprattutto se in discussione erano questioni personali e delicate. Talvolta con lui ho ecceduto nello scherzo, magari con qualche punta di maleducazione. Ci restava male, ma mi metteva subito nella migliore condizione per chiedergli scusa e per tornare a scherzarci sopra. Dire che era un gentiluomo è poco.

Andati in pensione (più o meno negli stessi giorni), abbiamo continuato a sentirci abbastanza spesso. E abbiamo continuato a scherzare anche sulla brutta malattia che lo accompagnava. “Come stai?”, esordivo. “Sto”, mi rispondeva. E poi riprendeva il pettegolezzo su questo o quel collega e su noi stessi. In una delle ultime telefonate abbiamo disquisito su quale giornale sarebbe stato il più adatto ad ospitare i nostri rispettivi necrologi. Facezie e scherzi ma anche tanta malinconia. Ma anche la consolazione di aver fatto i giornalisti in un tempo nel quale il mondo il mondo l’Italia e i giornali erano più in salute di ora. Almeno così credo.

A Luigi sia lieve la terra. Per Marcella e Sebastiano sia dolce il ricordo.

°°°°FIRSTonline partecipa con grande tristezza al dolore della famiglia di Luigi.

°°°°° I funerali avranno luogo sabato 16 febbraio a Roma alle h.15.30 presso la chiesa di San Saturnino nell’omonima piazza del quartiere Trieste.

 

 

2 thoughts on “Addio a Luigi Lazzi Gazzini, giornalista principe dei conti pubblici

  1. Luigi e’ stato un grande giornalista ed un gran signore. A molti di noi ha insegnato tantissimo, avendo il dono di sintetizzare in pochi concetti quanto non era semplice tradurre in poche frasi ai fini informativi. E questo soprattutto per gli alllora giovani colleghi delle agenzie di stampa che passavano giornate intere in Parlamento sulla Finanziaria e trovavano in lui un punto di riferimento infallibile. Ciao Luigi, con grande affetto

    Giuliano Zoppis

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