È morto oggi Guido Rossi. Personaggio cruciale della finanza e della cultura giuridica italiana, l’ex presidente della Consob aveva 86 anni. Milanese, classe 1931, è stato uno dei più importanti avvocati e giuristi italiani, fra i massimi esperti di diritto societario del Paese. Veniva da una famiglia poverissima ma la ferrea volontà e un’intelligenza lucidissima gli hanno permesso di brillare in campo accademico, societario e politico.
Oltre alla guida della Consob, l’organo di vigilanza della Borsa, alla quale era stato chiamato dall’allora ministro del Tesoro, Nino Andreatta, Rossi è stato senatore della Repubblica nella X legislatura, numero uno di Montedison prima (dal giugno 1993 al febbraio 1995) e Telecom Italia poi ( dal gennaio al novembre 1997), commissario straordinario della Figc dopo lo scandalo di Calciopoli.
Da parlamentare, nel maggio del 1988, ha presentato un disegno di legge antitrust che ha contribuito all’introduzione anche in Italia di una legge contro le concentrazioni monopolistiche e gli abusi di posizione dominante.
È autore di diversi volumi: da “Il fallimento nel diritto americano” del 1956 a “Trasparenze e vergogna. Le società e la borsa” del 1982 e “La scalata del mercato” del 1986. Tra le ultime ore si ricordano “Il conflitto epidemico” e “Il gioco delle regole” del 2003.