Dopo una lunga malattia ieri se n’è andato Giancarlo Meroni, milanese, 82 anni, figlio dello sfortunato pilota dell’aereo del Grande Torino che nel maggio del 1949 si schiantò nella nebbia di Superga, già responsabile dell’ufficio esteri della Cgil e riformista Pd molto appassionato. Per Giancarlo la vita è stata presto in salita perché alle ore 17.03 del fatale 4 maggio 1949 l’aereo che trasportava il Grande Torino e che era guidato da suo padre Pierluigi, pilota provetto dell’Aeronautica Militare, si schiantò per la fitta nebbia e alcuni guasti tecnici (si scoprì che l’altimetro era andato fuori uso) sulla collina di Superga. Insieme ad altri due fratellini più piccoli, Giancarlo si trovò così a 7 anni orfano del padre e questa perdita segnò profondamente la sua vita. L’intelligenza e lo studio gli permisero però di laurearsi alla Statale di Milano in Giurisprudenza e poi di entrare nella Camera del Lavoro sotto le ali di quel grande sindacalista che fu Aldo Bonaccini, il quale, una volta lasciato il sindacato milanese, fu promosso nella segreteria nazionale della Cgil alla fine degli anni ’60 e volle con sè Meroni che divenne il capo del prestigioso ufficio esteri del maggior sindacato italiano. Per incarico di Luciano Lama e di Aldo Bonaccini, Meroni fu incaricato di negoziare nei primi anni ’70 l’adesione della Cgil alla Ces, il sindacato europeo, che apri nuovi orizzonti alla Cgil. Dopo aver lasciato il sindacato, Meroni ha lavorato negli anni ’80 nella Lega Coop ma non ha mai rinunciato alla sua grande passione politica e alla sua visione modernamente riformista, collaborando nei primi anche anche a FIRSTonline con commenti giornalistici.
Le esequie avverranno giovedì dalle 13 alle 15 al tempio Egizio del Verano a Roma, dove viveva da anni. Alla sua famiglia le condoglianze sentite di tutta la squadra di FIRSTonline.