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Adam Scott vola all’Arnold Palmer Invitational, Molinari lo insegue a sette colpi di distanza

Grandissima prestazione di Francesco Molinari in Florida. Il torinese oggi in penultima partenza dietro al leader Adam Scott.

Adam Scott vola all’Arnold Palmer Invitational, Molinari lo insegue a sette colpi di distanza

Francesco Molinari, dopo 36 buche, è secondo all’Arnold Palmer Invitational e si prepara a vivere un weekend di forti emozioni. La distanza dal leader è grande, perché Adam Scott è in testa a -14 e ha sette colpi di vantaggio su di lui e sugli altri suoi diretti inseguitori, ma davanti c’è mezza gara e tantissimo golf. Per il 31enne torinese mantenere la posizione sarebbe già uno straordinario risultato, utile anche per la sua qualifica in Ryder Cup, niente vieta però che le cose vadano meglio del prevedibile.

A metà percorso la classifica di Bay Hill vede Scott, campione Masters 2013, in testa con 130 colpi (-14), seguito da Molinari, J.B.Holmes e Chesson Hadley a -7. A ridosso 4 giocatori a -6, fra cui Keegan Bradley e Brandt Snedeker. Sei invece sono i giocatori a -5, fra i quali Ian Poulter. Il percorso di Orlando ha fatto anche vittime illustri come Justine Rose e Lee Westwood, che non hanno passato il taglio, mentre Bubba Watson si è ritirato dopo un primo giro disastroso. Deludente, per ora, la prestazione di Henrik Stenson, lo svedese primo nella Race to Dubai e nella Fedex Cup 2013, e quella di Patrick Reed, vincitore un paio di settimane fa del Campionato del mondo di Miami. Entrambi sono in 29esima posizione a -2.

Chi ha messo le ali in questa competizione invece è Adam Scott. L’australiano giovedì è arrivato al tee di partenza un po’ influenzato e con qualche linea di febbre e come spesso accade nel golf questo gli ha portato bene. Poche aspettative sono sempre un’ottima condizione psicologica per giocare alla grande. Così è stato, tanto che, il primo giorno, Adam ha firmato il record del campo (62) realizzando due eagle e una quantità di “one putt” imbarazzante.

È improbabile che tenga questo ritmo anche oggi e domani, è altrettanto improbabile però che molli la presa. In primo luogo perché ha un vantaggio considerevole, poi perché è un campione esperto, vincitore di major e infine perché vuole accumulare punti per diventare numero uno del mondo. Insomma Scott è molto motivato e gioca molto bene. Vincere a Bay Hill non gli basterà a scalzare Tiger Woods, ma gli farà compiere un altro passo nella direzione voluta. Per quanto riguarda il World Ranking ormai sembra solo questione di tempo e Scott, numero due, è l’erede più probabile di Woods. Questo non perché Tiger smetterà di giocare, quanto piuttosto perché non si vede la fine del suo problema fisico. Il mal di schiena del campionissimo richiede soprattutto riposo e non dovrebbe condurlo sotto i ferri di un chirurgo. Ma è un malanno che si trascina già da fine agosto e che non si è risolto nemmeno nei mesi autunnali, quando il campionissimo si è preso una lunga vacanza. Quale miracolo potrà accadere da qui al Masters per rimettere Tiger in forma e in grado di mantenere il primo posto nel ranking? Quale sarà il suo futuro? Difficile dirlo. 

Intanto però c’è il bellissimo presente di Molinari: una partenza in pole position, che gli dà una visibilità mondiale e che lo avvicina, si spera, alla qualifica in Ryder.

Francesco purtroppo oggi non gioca con Scott, ma parte subito prima. Questi i tee time: ore 13,50 l’australiano insieme al nordamericano J.B Holmes; ore 13,40 Molinari con Chesson Hadley. Il fuso con l’Italia è di 5 ore. La gara può essere seguita, almeno parzialmente sul sito del Pga Tour e su Sky Sport 3 a partire dalle 20.

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