È stato presentato oggi, 17 luglio, il ventiquattresimo Rapporto Annuale delle Acri, all’interno del quale sono contenuti i dati aggregati delle Fondazioni bancarie riferiti ai bilanci del 2018.
“Nel 2018 l’erraticità dei mercati ha determinato una drastica diminuzione dei proventi delle Fondazioni – ha affermato Francesco Profumo, presidente di Acri –. Ciò nonostante, grazie a un’accorta politica di accantonamenti realizzata negli anni precedenti, le Fondazioni hanno mantenuto stabile il livello di erogazioni ai territori, che anzi è cresciuto fino a oltre un miliardo di euro. La maggior parte delle risorse sono andate a welfare e cultura. Le imposte hanno continuato ad assorbire più di un terzo dell’avanzo di esercizio lordo”.
Scendendo nei dettagli del rapporto, l’anno scorso, il patrimonio contabile complessivo delle Fondazioni aderenti all’Acri ammontava a 39,6 miliardi di euro e rappresentava l’87% del passivo di bilancio. “Per effetto dell’andamento negativo delle quotazioni di Borsa – spiega l’Associazione in una nota – la composizione dell’attivo, che alla medesima data ammontava a 45,7 miliardi di euro, è leggermente diminuita rispetto a quella rilevata nel 2017 (pari a 46,1 miliardi), essendo costituita per il 94,1% da attività finanziare e solo per il 4,9% da beni mobili e immobili”.
Giù anche i proventi, scesi a quota 1,1 miliardi di euro dai 2,1 miliardi del 2017. In termini percentuali le cifre mostrano un calo del 48% causato dall’andamento negativo dei mercati visto nel corso dell’intero anno, ma soprattutto dell’ultimo trimestre. Un trend che ha avuto ripercussioni anche sulle gestioni patrimoniali, calate di 201 milioni, e sui margini derivanti dalla gestione diretta degli strumenti finanziari, che nell’anno hanno fatto registrare una riduzione di 477,1 milioni di euro.
Andando avanti con i parametri, nel 2018 la redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni è scesa al 2,7% dal 5,3% del 2017. Conseguentemente l’avanzo di esercizio ha registrato una riduzione del 61,1% da 1,477 miliardi a 574,7 milioni, con una diminuzione della sua incidenza sul totale dei proventi risultata essere pari al 53,1%, rispetto al 70,7% del 2017.
L’attività erogativa nel 2018 è stata pari a 1.024,6 milioni di euro, in crescita del 4,1% rispetto ai 984,6 milioni del 2017, cui corrisponde un tasso di erogazione del 2,6% sul patrimonio medio dell’insieme delle Fondazioni. Analoga tendenza si è avuta anche nel numero delle iniziative finanziate, risultate pari a 20.153 interventi, aumentato dell’1,1%. “L’aggregato delle erogazioni deliberate – si legge nel rapporto – non segue lo stesso andamento dell’Avanzo di esercizio, che è risultato in diminuzione e pari a 574,7 milioni di euro, in quanto l’attività erogativa è stata sostenuta dall’utilizzo, in funzione anticiclica, delle disponibilità dei fondi di stabilizzazione delle erogazioni”.
Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni, nel 2018 è sempre il settore Arte, Attività e Beni culturali che assorbe la maggior parte delle risorse, con 255,9 milioni di euro (pari al 25% delle somme erogate) e 7.378 interventi (corrispondenti al 36,6% del numero totale). Seguono, il settore Ricerca e Sviluppo, che fa registrare erogazioni per 140,5 milioni di euro e 1.214 interventi (il 13,7% degli importi e il 6% del numero delle iniziative) e il settore Volontariato, Filantropia e Beneficenza, cui sono state destinate risorse pari a 129,8 milioni di euro, finanziando 2.201 iniziative (pari, rispettivamente, al 12,7% degli importi e al 10,9% del numero di interventi). Il settore Assistenza sociale, benché in calo rispetto al 2017, con 115,5 milioni di euro e 1.948 interventi (l’11,3% degli importi e il 9,7% degli interventi), costituisce il quarto settore di intervento, seguito dall’Educazione, Istruzione e Formazione, al quinto posto della graduatoria, con 100,4 milioni di euro erogati (9,8%) e 3.427 interventi (17%).
Da segnalare anche il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, escluso dalla precedente graduatoria in quanto considerato progetto nazionale, che lo scorso anno in termini di risorse destinate pesa per l’11,7% sul totale delle delibere.