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Acquisizioni e nozze nell’arredo-design: Nemo Group compra FontanaArte più Driade, mentre Valcucine si unisce a Nice

Pixabay

Grandi movimenti, caratterizzati da entrate e uscite fulminee da holding e gruppi, stanno modificando gli assetti societari e finanziari dell’arredo italiano. L’ultima operazione riguarda il settore dell’illuminazione, dove, grazie al dinamico manager torinese Federico Palazzari, si sta consolidando, attraverso diverse operazioni di M&A, Nemo Group. Questa società, di grande appeal per le tecnologie e il design del lighting, ha annunciato il 30 ottobre l’acquisizione di due brand storici: FontanaArte e Driade. Queste aziende, che facevano parte di Italian Creation Group (Icg) insieme a Valcucine e Toscoquattro, sono uscite dalla holding a causa della pesante situazione economica dell’azienda, fondata nel 2013 da Giovanni Perissinotto e Stefano Core.

Vale la pena notare che Perissinotto aveva acquisito FontanaArte – fondata nel 1932 da Luigi Fontana e Gio Ponti – da Nice Spa, controllata da Nice Group, uno dei leader mondiali nel settore della casa smart. Le cinque aziende del gruppo continueranno, secondo una strategia consolidata nel tempo, a operare come entità separate. Grazie a sinergie e cooperazioni, si rafforzeranno nel complesso scenario mondiale, facendo leva sul binomio che contraddistingue il gruppo: design e tecnologie. Con un fatturato di circa 60 milioni di euro, cresciuto anche grazie a una rapida attività di M&A e un export del 75%, Nemo Group vanta una capillare presenza commerciale strutturata in Italia, Francia, Danimarca, Regno Unito, Stati Uniti, Cina e Medio Oriente, oltre a una rete distributiva che copre più di 80 paesi. Con una crescita media del 20% all’anno, Nemo Lighting ha acquisito diverse aziende, iniziando dal 2020 con l’acquisizione di Ilti, specialista in tecnologie lighting, e successivamente la storica Reggiani, azienda di rilevanti dimensioni nel settore dell’illuminotecnica, fondata in Brianza nel 1957.

Palazzari: “L’obiettivo: nuove competente e attrarre talenti”

“Il primo obiettivo di questa acquisizione, per me – aveva a suo tempo spiegato Palazzari in occasione della acquisizione più importante, la Reggiani – è portare nuove competenze all’interno del gruppo, formare e attrarre talenti. Le competenze tecniche e il posizionamento di altissimo livello di Reggiani consentiranno al gruppo di creare importanti sinergie anche a livello commerciale, ampliando l’offerta, ma soprattutto le opportunità”. Inoltre, ha comprato il 10% della italiana Slam, produttrice dal 1971 di abbigliamento da vela, e di recente, ha rilevato anche il 2% del gruppo Zumtobel, big austriaco nel campo dell’illuminotecnica.

“Quanto alla acquisizione di FontanaArte e Driade – afferma Andrea Spallino, coo di Nemo Group – è coerente con il nostro progetto di contribuire alla crescita delle aziende italiane che hanno fatto la storia del design e dell’illuminazione nel mondo. Nel corso degli anni, Nemo Group ha sviluppato un modello unico di gestione e sviluppo, che si basa su una profonda conoscenza degli aspetti industriali e commerciali del design, coniugando i valori indispensabili propri delle aziende familiari con la crescita di un management con forte vocazione imprenditoriale”.

Prima di tutto l’internazionalità

Le scelte compiute in questi anni dalla Nemo Group rappresentano un modello di sviluppo originale, che tiene conto della caratteristica più “preziosa” del design italiano: quella di essere, come la Driade – fondata nel 1968 dai fratelli Astori – un laboratorio estetico unico, capace di attrarre artisti e designer da tutto il mondo. L’internazionalità del made in Italy si riflette con ancora maggiore forza nella storia di FontanaArte, che ha appena celebrato 90 anni di attività e che dal 1999 è diventata un brand globalizzato, grazie alla ricchezza del suo catalogo, ai rapporti con i grandi nomi del design mondiale e ai numerosi premi ottenuti in vari paesi. Inoltre, è entrata a far parte del Registro Speciale dei marchi storici di interesse nazionale.

Imprenditore e designer

Palazzari, grazie alla sua esperienza di designer, ha collaborato con numerosi progettisti del XX secolo che hanno stabilito i fondamenti del design contemporaneo, come Le Corbusier, Vico Magistretti, Charlotte Perriand e altri. Si tratta di un imprenditore che, come i fondatori delle prime aziende italiane del dopoguerra, pionieri del good design italiano, vanta una doppia esperienza di manager e progettista, che gli consente di sperimentare senza pregiudizi nuovi percorsi e strumenti, come il mondo Nft delle opere digitali, come sta accadendo anche a un altro brand italiano di particolare carisma, Visionnaire. In occasione dell’inaugurazione del Nemo Virtual Museum, l’azienda ha avviato l’attività di minting, un processo di coniazione che consente di inserire in modo irremovibile e pubblico i dati di un’opera Nft su una blockchain, dando vita a una vera e propria collezione Nemo di Nft.

Valcucine da Icg a Nice Group

I cambiamenti di bandiera proseguono, poiché Valcucine, una raffinatissima azienda friulana che per prima in Europa ha scelto in modo totale l’ecosostenibilità dei suoi processi, è entrata a far parte della holding di Nice, la BeNice Holding Spa. Nice ha annunciato di aver acquisito un gigante: l’americana Nortek Security & Control, Llc, da Melrose Industries. Nortek Security & Control è leader nello sviluppo di tecnologie per i settori della sicurezza, automazione domestica, controllo, power, audio/video, controllo accessi, salute e intelligenza artificiale (IA), per applicazioni residenziali e commerciali. Con l’ingresso di Valcucine, la holding – come dichiarato in un comunicato della società – rafforza la propria presenza nel settore del design, che riflette la passione personale del fondatore, Lauro Buoro, e rappresenta il fulcro del suo percorso imprenditoriale da oltre trent’anni. Nice diventa così il collegamento strategico tra il mondo del design e quello della smart home, poiché l’ambiente dove si concentrano maggiormente gli apparecchi e gli impianti digitalizzati e connessi è proprio la cucina.

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Categories: Economia e Imprese