Acqua Sant’Anna acquista l’azienda francese La Compagnie Des Pyrénées titolare del marchio Eau Neuve per 50 milioni di euro. L’azienda del comune piemontese di Vinadio manterrà l’identità e il know-how di Eau Neuve, garantendo continuità per i dipendenti e per la comunità locale. Sebatien Crussol, fondatore della società francese, rimarrà socio, assumendo il ruolo di direttore generale e membro del consiglio di amministrazione.
Con l’acquisizione si punta al mercato francese e internazionale
L’acquisizione permetterà di soddisfare una domanda crescente, dice una nota, rafforzando la presenza in un mercato di grande potenziale come quello francese e rappresentando un importante passo verso l’internazionalizzazione dei propri marchi e prodotti caratterizzati da acque di alta qualità a bassa mineralizzazione, con l’obiettivo comune di favorirne l’esportazione destinata sia al canale della grande distribuzione che in quello del settore alberghiero, denominato Ho.Re.Ca. “Sono profondamente convinto che solo investendo si può crescere” ha detto Alberto Bertone, fondatore, presidente e ad di Acqua Sant’Anna Spa. “L’obiettivo ora è sviluppare l’espansione sul mercato francese ed europeo, esportando il nostro modello di business. Parallelamente, Eau Neuve ci permetterà di implementare la nostra offerta soprattutto per il canale Horeca”.
La prima di una serie di acquisizioni allo studio
Era un anno che Acqua Sant’Anna, che vende un miliardo e mezzo di bottiglie l’anno, corteggiava la società francese. “Nessuno pensava che una piccola fonte alpina, quattro dipendenti per iniziare l’avventura, potesse sfidare i colossi della minerale” ha detto Alberto Bertone ceo del gruppo. “Io ci ho creduto: oggi lo stabilimento con robot e automazione è all’avanguardia. E questa prima acquisizione in Francia è solo l’inizio di diverse operazioni allo studio: piccoli non si va da nessuna parte bisogna crescere e guardare lontano. Compriamo in Europa per essere più internazionali e portare il modello Sant’Anna sugli scaffali della grande distribuzione europea”. Nata nel 1996, Acqua Sant’Anna ha una quota del 13,4% sul marcato delle acque minerali e un fatturato di 320 milioni di euro. Nel mondo delle acque, l’Italia, al contrario, ha perso il mitico marchio San Pellegrino passato in mano Nestlè nel 1998.