Energie rinnovabili alleate delle reti idriche. I gestori dell’acqua di Piemonte e Lombardia ci provano, ancora una volta. Il 18 maggio si conclude la gara per acquistare elettricità esclusivamente da fonti rinnovabili. Un affare in tre lotti con grandi numeri: 22 aziende pubbliche, un fabbisogno di un milione di Megawatt e oltre 11 milioni di utenti in attesa di veder scendere un po’ le bollette. Tutto è nelle mani delle aziende di Water Alliance – Acque di Lombardia e Utility Alliance del Piemonte, più il gestore del servizio idrico del Comune di Mortara e la Società Asmia Srl. Un cluster territoriale con presenze a capitale pubblico. Chiaro l’intento di ridurre impatti ambientali e oneri di gestione. Mentre per le bollette bisognerà comunque tenere conto dei provvedimenti tariffari dell’Arera.
Di fatto si è realizzata una sinergia importante che alla fine farà funzionare con fonti pulite tutti i depuratori gestiti, le stazioni di sollevamento e trattamento delle acque, le sedi e gli uffici delle 22 aziende. Una nuova intesa acqua-energia in ottica sostenibile pensando alle strategie nazionali di green deal e ai consumatori. Ai milioni di utenti viene, intanto, inviato un messaggio tranquillizzante. L’energia elettrica incide per il 25% sui costi complessivi del servizio idrico, equivalenti a 12 euro l’anno per ogni utente servito. Somme che si potranno rivedere con le forniture pulite di elettricità contemporaneamente al taglio di 290 mila tonnellate le emissioni di CO2. In due Regioni duramente colpite dalla crisi da coronavirus e afflitte da alti tassi di inquinamento su cui è calata la pandemia, questi dati meritano attenzione.
Il management dei due raggruppamenti di aziende ci tiene a sottolineare una discontinuità. “Il green deal e l’obiettivo di un’Europa a impatto climatico zero passano da iniziative come queste – dice Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap a nome della Water Alliance Lombardia – La prova è che per il terzo anno consecutivo, la gara acquisisce sempre più rilevanza in termini economici e di numero di aziende coinvolte”.
Anche per Paolo Romano, presidente del Gruppo Smat e portavoce di Utility Alliance Piemonte, l’iniziativa ha connotati ambientali e di riduzione dei costi: “Utility Alliance raccoglie un novero significativo di imprese pubbliche operanti prevalentemente nel settore idrico, ma attive anche nel settore energetico e dell’igiene ambientale – spiega – L’acquisto di energia prodotta completamente da fonti rinnovabili ribadisce una scelta che conferma la massima attenzione nei confronti dell’ambiente”.
Quello idrico resta un settore centrale nel riassetto dei servizi pubblici locali. La proposta del Professor Cavazzuti su questo giornale di prevedere spesa pubblica finalizzata coincide con alcuni piani aziendali. Tra Genova e Parma in questi giorni si è mossa Iren, che eroga acqua potabile a 2 milioni e mezzo di utenti. Con la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) ha sottoscritto un finanziamento del tipo Public Finance Facility (PFF) di 80 milioni di euro, utilizzabili in più tranche fino a 16 anni. I soldi serviranno per finanziare il piano di investimenti nelle infrastrutture idriche nelle province di Genova e Parma per 75 Comuni. L’investimento totale previsto entro il 2021 è di circa 290 milioni. Anche Iren non manca di evidenziare che i progetti in cantiere “sono coerenti con l’obiettivo di assicurare un servizio efficiente e sostenibile nel rispetto delle direttive Europee”.