ACEA pronta a supportare il piano vaccinale. La multiutility romana si è resa disponibile nei confronti delle istituzioni per dare il proprio contributo all’accelerazione del Piano vaccinale anti Covid-19, coordinato dal Ministero della Salute, mettendo a disposizione due sedi aziendali nella Capitale nelle quali poter realizzare degli hub vaccinali che consentirebbero di effettuare le somministrazioni alla popolazione civile, oltre che ai dipendenti, per un totale di circa 2000 dosi al giorno.
Il Centro Congressi “La Fornace” è situato nella zona di Tor di Valle, facilmente raggiungibile dal Grande Raccordo Anulare e dal centro di Roma. La superficie messa a disposizione delle strutture sanitarie regionali è di circa 1700 mq e la capacità di vaccinazione potrebbe arrivare fino a 1000 dosi al giorno.
Inoltre, ACEA sta allestendo presso l’“Autoparco” aziendale di piazzale Ostiense un secondo hub per le vaccinazioni che verrà terminato entro la fine di aprile. L’area dedicata alle somministrazioni sarà più contenuta ma con un’operatività di 7 giorni su 7 e con turni previsti da 12, 16 o anche 24 ore, consentirà di raggiungere fino a 1000 dosi al giorno.
La multiutility sta attrezzando le aree sopracitate per ricevere e somministrare tutte le tipologie di vaccino attualmente disponibili in Italia, compreso Pfizer-Biontech, che prevede uno stringente protocollo di conservazione delle dosi, tutto ciò grazie alla disponibilità di speciali frigoriferi che consentono di stoccare le dosi mantenendo temperature di conservazione anche fino a -90°, garantendo pertanto la gestione della catena del freddo.
ACEA sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha messo in atto azioni concrete per garantire la sicurezza dei propri dipendenti e dei cittadini e allo stesso tempo mantenere piena efficienza operativa. Tra queste rientrano ad esempio gli oltre 5000 test sierologici, i tamponi e i test rapidi salivari effettuati nell’ambito delle attività di prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Inoltre, ACEA ha assicurato oltre 15mila tra dipendenti e familiari con una specifica polizza Covid. Tutto questo ha permesso di ottenere la certificazione “Biosafety Trust” (RINA), come riconoscimento per le azioni messe in campo nella gestione del rischio infezione, incluso quello da Covid-19.