Giornata negativa per il titolo Acea su Piazza Affari, zavorrato dal caos romano sull’acqua e dalla semestrale pubblicata nel pomeriggio. Pesanti da stamattina, a meno di un’ora dalla chiusura le azioni lasciano sul terreno il 3,73%.
A pesare sulle quotazioni di Acea, controllata al 51% dal Campidoglio, l’indagine aperta dalla procura di Civitavecchia sui prelievi idrici dal lago di Bracciano che ha portato ieri i carabinieri del Noe a perquisire la sede di Acea Ato 2, la società che gestisce il servizio idrico a Roma e provincia, e ad acquisire alcuni documenti.
Nel frattempo nella Capitale continua la corsa contro il tempo per evitare il razionamento dell’acqua conseguente alla decisione della Regione Lazio di sospendere il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano dal 28 luglio.
Per quanto riguarda i conti, il consiglio di amministrazione della multiutility capitolina ha approvato i risultati del primo semestre che si è chiuso con ricavi pari a 1,372 miliardi, in crescita su base adjusted del 3,7%. In calo del 6,7% invece l’ebitda, assestatosi a 414,1 milioni di euro rispetto ai 443,7 dello stesso periodo 2016 (+8,9% su base adjusted).
L’ebit scende del 28,9% a 194,9 milioni (+1,5% su base adjusted), mentre l’utile netto si attesta a 103,5 milioni in calo del 30,8% (+9,9% su base adjusted). La posizione finanziaria netta è negativa per 2,4 miliardi rispetto a -2,127 del 31 dicembre 2016 e gli investimenti salgono del 14,2% a 252,2 milioni.
“La semestrale – ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo – è buona nel suo complesso, pur essendo presenti alcune partite esogene che hanno pregiudicato il working capital, insieme al rallentato avviamento dei nuovi sistemi informativi implementati nel 2016. Confidiamo però di registrare un graduale miglioramento nei prossimi mesi, anche in funzione delle azioni messe in campo dal nuovo Management”.
“Con il nuovo Piano Industriale – ha proseguito Donnarumma – Acea dovrà tornare ad essere il perno centrale dell’erogazione dei servizi fondamentali alla cittadinanza servita dalla nostra azienda. La nostra intenzione è che, sia il cittadino sia i dipendenti di Acea, tornino ad essere orgogliosi di questo asset ultracentenario di Roma.” “Se ci sono state delle responsabilità nel recente passato – ha chiuso l’AD – le stesse verranno accertate e chi dovrà risponderne ne risponderà. Ora è importante costruire un futuro migliore, per far sì che non ci si trovi più a vivere situazioni come quelle che stiamo affrontando in questi giorni sul fronte dell’emergenza idrica”.