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Acea, gli investimenti (+21%) spingono la crescita

Imagoeconomica

Acea ha chiuso il primo semestre con investimenti in crescita del 21%, arrivati alla ragguardevole cifra di 342 milioni. Ciò ha avuto un impatto sull’indebitamento finanziario, salito a 2,8 miliardi (contro 2,5 del semestre 2018) ma anche sull’Ebitda che è cresciuto del 12% a quota 503 milioni e sul risultato netto del gruppo che si conferma a 143 milioni, in linea con l’andamento dei primi sei mesi 2018.

Con questi numeri alla mano l’amministratore delegato di Acea , Stefano Donnarumma ritiene di “rivedere al rialzo la guidance sull’anno, a livello di Ebitda, rispetto a quanto già comunicato al mercato”. Un incremento, osserva, “direttamente riconducibile agli importanti piani di investimento che il Gruppo sta portando avanti nelle proprie infrastrutture nei business regolati, in linea con quanto previsto nel Piano Industriale 2019-2022. La maggiore efficienza operativa nella gestione dei nostri asset industriali e il rigore nella gestione finanziaria sono ulteriori fattori che contribuiscono a rafforzare e incrementare i risultati del Gruppo.” Quanto alla nuova guidance sull’Ebitda la stima tiene conto del trend dei primi sei mesi e non si prevedono cambi. Prevedere una crescita in ragione d’anno uguale o superiore al 7% è “pessimistico e prudenziale”, precisa ancora l’Ad in conference call, perché tiene conto anche dei possibili imprevisti come potrebbe esserlo una modifica al sistema del Cip 6.

Donnarumma guarda al raddoppio dell’acquedotto del Peschiera e conferma l’auspicio che si possa avviare il cantiere “entro il 2020” dopo che “è stato concluso l’iter procedurale per il rinnovo della concessione” che scadra’ nel settembre del 2031. “Erano 24 anni che lo attendevamo – aggiunge l’Ad – perché il rinnovo della concessione rappresenta un atto propedeutico per la realizzazione della seconda linea dell’acquedotto”. E quindi ora si può guardare con più fiducia al cantiere.

Il settore idrico ha dato un Ebitda in crescita del 27% principalmente per gli Ato 2 (Roma e provincia) e 5 (Frosinone e provincia) che segnano incrementi, rispettivamente di 15 e 1 milione, e al consolidamento di Gori, spiega la nota del gruppo Acea.

Per il futuro il gruppo guarda al ciclo dei rifiuti come spinta per lo sviluppo e l’acquisizione del 90% Demap proprietaria di un impianto di trattamento delle plastiche “è assolutamente coerente con la nostra strategia, che significa entrare in un business e acquisirne il know how. Del resto noi non compriamo il 100% ma entriamo in partnership con chi già conosce quel mondo poiché intendiamo raddoppiare, e anche triplicare il business non solo con acquisizioni di impianti ma anche di Know how e squadra. Ci sarà spazio per operazioni anche in altre zone d’Italia” . Il gruppo non esclude l’interesse per Roma, afflitta da una crisi dei rifiuti che sembra irreversibile: “Siamo disponibili a valutare, e le autorità lo sanno, di essere attori dello sviluppo impiantistico di questi territori”.

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Categories: Finanza e Mercati