La prima pietra dell’unione è stata depositata. Acea e Asm Terni insieme hanno creato la multiutility umbra che opererà nei settori del ciclo idrico integrato, della distribuzione e vendita di elettricità e gas e gestione dei rifiuti e del ciclo idrico integrato. “L’operazione – si legge in una nota di ASM – ha un’importante valenza strategica”.
Si tratta della chiusura della prima di due fasi dell’operazione di aggregazione, dice un comunicato di Acea, arrivata al termine della procedura pubblica. Si sono infatti verificate le due condizioni sospensive previste per l’esecuzione della prima fase dell’operazione: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non procedere all’avvio dell’istruttoria sull’operazione, in quanto questa non dà luogo a costituzione o rafforzamento di posizione dominante e che la Corte dei Conti Umbria si è pronunciata in senso non ostativo all’operazione, dice la nota.
Il Sindaco: si apre un nuovo capitolo nel processo di risanamento di Asm
Il sindaco Leonardo Latini ha partecipato, insieme all’assessore alle partecipate e al bilancio Orlando Masselli e al presidente di Asm Mirko Menecali, al consiglio d’amministrazione di Asm Terni che ha deliberato l’aumento di capitale necessario per chiudere la prima tranche dell’operazione di aggregazione societaria con Acea.
“Si tratta – spiegano il sindaco Latini e l’assessore Masselli – di un passaggio importante e decisivo all’interno di una complessa, ma trasparente operazione che fa seguito a una procedura a evidenza pubblica e all’ultimo atto votato dal consiglio comunale nel settembre scorso”.
“Quella che portiamo avanti oggi – prosegue il sindaco – è un’operazione di prospettiva e di sistema. Con questa operazione valorizziamo il nostro patrimonio con la necessaria solidità economica e finanziaria, salvaguardando le possibilità di sviluppo e di occupazione di Asm, che ora può avere la concreta opportunità di giocare un ruolo su un territorio ampio a livello nazionale. Si tratta comunque di un passaggio storico per la società per la quale si apre un nuovo capitolo. Asm negli ultimi quattro anni, con il presidente Menecali, si è avviata verso il risanamento dal punto di vista economico, ma la società viaggiava con 137 milioni di debiti e rischiava inoltre di perdere tutte le concessioni entro il 2030″