Focus sui business regolati: idrico, elettrico e ambiente. Con questi obbiettivi il consiglio di amministrazione di Acea ha approvato il nuovo piano industriale a valere per gli anni 2024-2028 e per il quale ha calato il suo asso maggiore di sempre: investimenti complessivi per 7,6 miliardi di euro al ritmo di circa 1,5 miliardi all’anno, rispetto a circa un miliardo nel periodo 2020-2023.
Dividenti in crescita del 4% anno fino al 2028. Per il 2024 0,88 euro per azione
Per gli azionisti Acea prevede dividendi in aumento del 4% annuo tra il 2023 e il 2028, per una distribuzione complessiva di oltre un miliardo di euro. Acea ha anche reso noto i dati dell’esercizio 2023, che ha chiuso con un utile netto ricorrente in crescita del 22%, e il cda proporrà la distribuzione di un dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 0,88 euro per azione, in aumento del 4% rispetto all’ammontare assegnato lo scorso anno (0,85 euro). La cedola sarà staccata il 24 giugno 2024, con pagamento dal 26 giugno.
Palermo: infrastrutture sempre più sostenibili e resilienti
Il piano industriale “traccia la strategia che il gruppo intende attuare nei prossimi cinque anni. Il piano che abbiamo chiamato “Green Diligent Growth” prevede una significativa crescita e focalizzazione su tre business regolati per rendere le nostre infrastrutture sempre più sostenibili e resilienti, con 7,6 miliardi di euro di investimenti a supporto dello sviluppo del Paese” ha detto l’ad di Acea Fabrizio Palermo. “La forte disciplina su costi e investimenti è un aspetto fondamentale della nostra strategia per sostenere la generazione di cassa combinata ad una ottimizzazione della struttura finanziaria e della allocazione del capitale. Il piano si caratterizza per una stabile crescita degli investimenti e della Rab che si tradurranno in una crescita solida dei risultati economico-finanziari e per una sempre più attraente politica di remunerazione per gli azionisti”.
Utile netto: nel piano previsto un tasso di crescita annuo del 5%
Nell’arco del piano Acea prevede una crescita media annua di oltre il 5% per l’EBITDA raggiungendo gli 1,8 miliardi di euro a fine 2028 (di cui il 90% da attività regolate), rispetto agli 1,39 miliardi del 2023 (+29%). “L’aumento del risultato è principalmente attribuibile alla crescita organica e all’efficienza operativa” segnala Acea.
L’utile netto è previsto aumentare a un tasso di crescita medio annuo del 5%, passando dai 294 milioni del 2023 a 350 milioni nel 2026 e a 375 milioni nel 2028. La RAB (Regulatory Asset Base) al 2028 è indicata a 10,5 miliardi di euro, in aumento del 42% rispetto al 2023 con un tasso di crescita medio annuo nell’arco di piano superiore al 7%. Il rapporto tra posizione finanziaria netta e margine operativo lordo è previsto in flessione da 3,5x del 2023 a 3,1x nel 2028.
L’acceleratore sul business idrico
Passando ai singoli settori, il piano prevede un ulteriore rafforzamento del business idrico, in tutti i settori serviti, con l’obiettivo di far aumentare l’ebitda che è atteso in costante aumento (+7% la crescita media annua nell’arco di piano), trainato dalla crescita organica con l’asticella che passerà da 0,7 miliardi nel 2023 a un miliardo nel 2028. Nell’elettrico, invece, dove la società punta a garantire la resilienza della rete e ad aumentare la qualità del servizio, l’ebitda crescerà a un ritmo medio annuo del 2% grazie principalmente agli investimenti di sviluppo, da 0,5 miliardi del 2023 a 0,6 miliardi nel 2028 con una Rab stimata a fine piano di 3,7 miliardi di euro. Infine, l’ambiente con l’ebitda in crescita da 84 milioni nel 2023 a 155 milioni nel 202. Gli investimenti, pari nel complesso a quasi 500 milioni, consentiranno l’aumento della capacità di trattamento dei rifiuti.
Nel solo 2023 i ricavi calano del 10%, ma l’utile netto ricorrente cresce del 22%
Quanto al solo 2023, la società quotata al MidCap visto scendere i ricavi del 10% a 4,65 miliardi rispetto ai 5,14 miliardi ottenuti l’anno precedente, principalmente “in conseguenza alla forte flessione dei prezzi sui mercati energetici” dice una nota.
Invece, il margine operativo lordo è salito del 7%, passando da 1,31 miliardi a 1,39 miliardi di euro, grazie al maggior contributo dei business regolati (+10% Acqua Italia e +7% Reti & Smart Cities) e dell’area commerciale e alle efficienze operative realizzate, fattori che hanno più che compensato l’impatto negativo dello scenario energetico, dice una nota.
L’utile netto tuttavia è cresciuto (esclusa la quota di terzi) del 5% a 293,91 milioni di euro rispetto ai 279,73 milioni contabilizzati nell’esercizio precedente. L’utile netto ricorrente è aumentato del 22% a 280 milioni di euro. L’utile per azione è stato di 1,38008 euro.
“La maggiore focalizzazione sulla gestione dei costi e degli investimenti, insieme alla crescita organica, hanno più che compensato i maggiori ammortamenti legati agli investimenti effettuati e l’incremento degli oneri finanziari determinato dall’aumento dei tassi di interesse” ha segnaleto il management.
A fine 2023 l’indebitamento netto di Acea ammontava a 4,85 miliardi di euro, rispetto ai 4,44 miliardi di inizio anno, in seguito alla dinamica degli investimenti realizzati, alla dinamica del prezzo dell’energia e alle azioni di contenimento del capitale circolante. Nell’intero 2023 la società ha effettuato investimenti per 1,14 miliardi di euro (in linea con l’anno precedente), di cui circa l’88% destinati ad attività regolate.
Riguardo i target finanziari per il 2024, il management prevede un aumento dell’EBITDA compreso tra il 3% e il 5% rispetto al 2023, mentre gli investimenti saranno pari a circa 1,5 miliardi di euro. Il rapporto indebitamento finanziario netto/EBITDA dovrebbe attestarsi a 3,5x.