Da Bruxelles i grandi d’Europa annunciano l’ok allo scudo anti-spread e i mercati aggiustano subito il tiro. Risultato: i differenziali crollano, mentre la moneta unica si rafforza nuovamente sul dollaro. Nel dettaglio, questa mattina la forbice fra i rendimenti dei Btp a 10 anni e i corrispettivi Bund tedeschi si è ridotta in pochi minuti di oltre 50 punti base, arrivando a far segnare 417, dopo aver chiuso solo ieri sera a quota 468 pb. La nuova ampiezza della forbice corrisponde a tassi d’interesse sul nostro decennale al 5,843%, in calo rispetto al 6,021% di ieri.
Si riduce in misura addirittura superiore lo spread della Spagna, che torna ampiamente sotto il muro dei 500 punti base. In mattinata il differenziale di Madrid fa segnare un minimo di 486 punti base, mentre ieri in chiusura viaggiava ancora intorno a quota 540. In questo caso i tassi d’interesse sono scesi in poche ore dal 6,796% al 6,487%.
Quanto all’euro, continua a salire sul dollaro: all’apertura dei principali mercati valutari del vecchio continente la moneta unica europea viene scambiata con il biglietto verde a 1,2608. Ieri a Wall Street, l’euro valeva a 1,2444 dollari.
Intanto prendono il volo anche i mercati azionari, con Piazza Affari che subito dopo l’apertura fa segnare un rialzo del 2,8%.
L’andamento di oggi è legato all’accordo raggiunto nella notte al vertice Ue in corso a Bruxelles. Dai capi di Stato e di Governo dell’eurozona è arrivato l’ok allo scudo anti-spread proposto da Mario Monti nel corso dell’ultimo G20 in Messico. In sostanza, i fondi salva Stati (prima l’Efsf, poi, quando sarà attivo, l’Esm), potranno acquistare sul mercato secondario titoli di Stato dei Paesi europei virtuosi in tema di conti pubblici ma gravati da uno spread eccessivamente alto a causa della speculazione internazionale.
Inoltre, per slegare la sorte del sistema bancario da quella dei conti pubblici, si è stabilito che l’Esm possa prestare fondi direttamente agli istituti di credito, senza passare per le casse dello Stato. Nel breve periodo, questa misura eviterà di far lievitare il debito pubblico di Madrid, visto che le banche spagnole stanno per ricevere aiuti europei per decine di miliardi di euro.