Buon segno: scendono le richieste di cassa integrazione negli Usa. È un indizio, spiegano gli analisti di Wall Street, che l’occupazione torna a salire, forse più del previsto. E se stasera il dipartimento del Lavoro annuncerà che i nuovi occupati sono più del mezzo milione già previsto, la settimana finanziaria chiuderà in bellezza, confortata dall’accordo politico che scongiura il default federale fino a dicembre, il tempo per risolvere lo stallo. In questa cornice il tapering fa meno paura, così come la corsa dei prezzi dell’energia, tenuti sotto controllo da Vladimir Putin. Una cornice ideale per gustare dalla settimana prossima i conti delle trimestrali.
EVERGRANDE NON FRENA SHANGHAI DOPO LE VACANZE
A giustificare stamane il rialzo dei future contribuisce poi l’andamento delle Borse asiatiche nel giorno della riapertura delle Borse cinesi dopo una settimana di vacanze. I listini riaprono al rialzo, la crisi di Evergrande, sospesa dagli scambi, per ora, non contagia il resto del mercato.
Torna a salire anche la Borsa di Tokyo (+1,7%) dopo l’accoglienza fredda al nuovo premier Fumio Kishida.
BOOM DEI PROFITTI SAMSUNG GRAZIE AL CARO CHIP
Al contrario, è in lieve ribasso il Kospi coreano, nonostante il boom dei profitti di Samsung schizzati su del 28%, ai massimi grazie al boom dei semiconduttori. Salgono Mumbai (+0,3%) e Sidney (+0,7%).
In lieve ribasso Hong Kong, ma i riflettori erano puntati su Shanghai e Shenzhen dopo cinque giorni di chiusura. L’indice CSI 300 ha guadagnato lo 0,9%. Alle 3,45 (ora italiana) sono arrivate indicazioni positive dal fronte macroeconomico: l’indice Caixin PMI sulle aspettative delle aziende dei servizi è salito a 53,4 punti, dai 46,7 di agosto. Il miglioramento che ha portato l’indice di nuovo sopra la soglia che separa la contrazione dall’espansione è del tutto inatteso: il consensus si aspettava 49.
Resta l’incognita del mattone. Sul fronte Evergrande tutto tace, in attesa che il gigante ferito da 405 miliardi di debiti faccia cassa. Ma la holding Fantasia, altro gigante immobiliare, non è riuscita oggi a pagare gli interessi di due bond, precipitati del 50%.
BOOM DI LEVI’S STRAUSS. TESLA SI SPOSTA IN TEXAS
Positiva la seduta di Wall Street dopo il compromesso sul budget federale: Dow Jones +0,98%, S&P +0,83%. Meglio il Nasdaq (+1,05%) grazie alla spinta dei grandi nomi della tecnologia.
Il titolo più brillante però è Levi’s Strauss (+8,5%) dopo gli ottimi dati della regina dei jeans.
Tesla (+1,3%) in serata ha fatto sapere di voler trasferire il quartier generale ad Austin, dove il suo fondatore e amministratore delegato Elon Musk è andato a vivere nel 2020 in polemica con le autorità della California, che gli hanno imposto qualche settimana di chiusura per la pandemia. In compenso, verrà potenziato lo stabilimento di Freemont.
Il Treasury note a 10 anni è tornato sui massimi di periodo a 1,58%, da 1,55% della chiusura.
SALGONO LE COMMODITY, MA NON IL GAS NATURALE
Le materie prime sono ripartite e le spinte inflazionistiche tornano a farsi sentire: l’indice Bloomberg Commodity ha chiuso in rialzo ieri dello 0,7%, stamattina il movimento prosegue. Il prezzo del gas per l’Europa non segue però questa tendenza: ieri il contratto TTF sul nodo olandese ha chiuso in calo del 10%.
Il petrolio WTI si avvia a conquistare la settima settimana consecutiva di rialzo, il greggio del Texas sale dell’1%, a 79,2 dollari. Brent a 82,44 dollari (+0,6%).
L’IRLANDA ALZA LE TASSE ALLE MULTINAZIONALI
Da segnalare l’accordo sul fisco con l’Irlanda. Dublino alzerà, come chiesto dall’Ocse, la corporate tax al 15% dal 12,5% precedente, incassando così 2 miliardi di dollari in più. Il provvedimento riguarda 1.556 società che occupano complessivamente più di mezzo milione di dipendenti.
SCENDE IL GAS, I LISTINI SFUGGONO ALL’ASFISSIA
Respirano le Borse dopo aver rischiato l’asfissia. Il derivato sul gas naturale cede il 3%, dal -10% di ieri, anche a seguito delle rassicurazioni sulle forniture all’Europa arrivate da Vladimir Putin. Intanto, il ministro dell’Energia del Qatar, il maggior esportatore mondiale, ha detto che i prezzi del gas naturale sono saliti a livelli “non salutari” durante un incontro con il suo omologo dell’Unione europea. Tutti i settori fortemente penalizzati negli ultimi giorni a causa del rally dei prezzi dell’energia hanno reagito al rialzo, confortati anche dalla partenza di Wall Street. Ma è presto per cantare vittoria: mercoledì l’indice delle materie prime ha toccato nuovi massimi da sei anni a 104,47 punti e s’avvia a chiudere il tredicesimo mese positivo di seguito.
LA BCE SI PREPARA AL DOPO PEPP
Intanto, dalla pubblicazione delle minute della riunione della Bce del 9 settembre emerge che il consiglio ha discusso la riduzione degli acquisti, ritenendo però necessario mantenere in vigore un orientamento espansivo. Secondo Bloomberg, la Banca centrale europea ha allo studio un nuovo programma di acquisti che dovrebbe fare da cuscinetto nel caso in cui la fine del Pepp (prevista a marzo) provochi ripercussioni negative sui titoli di Stato dei Paesi più a rischio.
SCENDE LO SPREAD, BTP SOLIDI DIETRO I TREASURY
L’accordo al Senato Usa sul tetto del debito ha contribuito ad alleggerire le tensioni sul mercato obbligazionario: il tasso dei Treasury bill scende a 1,557%. Ne hanno approfittato i Btp, che hanno ridotto la forbice con i bund lungo tutta la curva. Il rendimento del decennale 2031 che si muove in scia ai contratti derivati chiude a 0,8401, il due anni si stringe a 20 centesimi, in calo di 4 punti base. Lo spread scende a 103 punti base.
PIAZZA AFFARI TORNA A QUOTA 26 MILA
Torna il sereno anche sui listini azionari. Indice EuroStoxx 50 +2,1%. Si mettono in evidenza Automotive, Costruzioni e Basic Materials con guadagni sopra il 2%, seguono a ruota le Utility a +1,5%. Milano sfiora i 26mila punti (25.992) con un rialzo dell’1,51%. Fanno meglio le altre piazze: Francoforte +1,86%, Parigi +1,65%, Amsterdam +2,10%, Madrid +2,14%. In coda c’è Londra (+1,2%).
RIPARTONO AUTO, LUSSO E BANCHE
Shell +1%, anche se ha annunciato un impatto di 400 milioni di dollari sugli utili del terzo trimestre per i danni causati ad agosto dall’uragano Ida.
A Parigi Hermes +3%: Hsbc ha alzato il giudizio a Hold. Nel lusso si registrano progressi intorno al 2% anche per LVMH, Richemont e Kering.
Rimbalza anche Valeo (+4,5%) assieme al resto del settore auto. I big tedeschi registrano rialzi superiori al 2%.
In grande spolvero il settore bancario (+1,3%), su livelli che non si vedevano dal febbraio 2020. Si sono messe in luce Deutsche Bank (+3%), Credit Agricole (+2,2%) e HSBC (+2%).
RIPARTE STELLANTIS (+3,8%), ENEL SUPERSTAR
Anche a Piazza Affari ingranano la sesta i titoli automotive. Stellantis (+3,8%) rimbalza dopo la pesante flessione della vigilia, seguita da Ferrari (+2,18%), da Cnh Industrial (+1,89%) e da Pirelli (+1,77%).
Giornata in grande spolvero per Enel, in rialzo di oltre il 3%, in una seduta positiva per le utility europee dopo che Madrid si è detta pronta a rivedere in chiave meno repressiva il meccanismo che riduce i guadagni extra che le utility generano quando le materie prime salgono. Sarebbero coinvolte le società che gestiscono fonti di energia idroelettrica, nucleare e alcune rinnovabili tra cui Iberdrola (+5%) e la stessa Endesa (+3%). In scia Italgas, Terna, A2A e Hera guadagnano circa un punto percentuale, mentre resta indietro Snam.
ENI, AL VIA LA QUOTAZIONE DELLE RINNOVABILI
Scendono per contro i titoli legati all’oil dopo la discesa dei prezzi del greggio da recenti massimi. Saipem arretra dell’1,4%, Eni +0,3%. Il cane a sei zampe porterà in Borsa la newco che integra rinnovabili e retail gas & power, provvisoriamente battezzata Eni R&R. Il consiglio di amministrazione ha approvato l’avvio dell’iter di offerta pubblica iniziale e la quotazione azionaria, individuando l’ipo “come la migliore soluzione per valorizzare il business”. Si punta a completare l’operazione nel corso del 2022, in base alle condizioni di mercato.
Vivaci anche le costruzioni, grazie a buoni risultati di gruppi europei del settore. Buzzi guadagna oltre il 3%.
CITI PROMUOVE MONCLER, TAMBURI AL 25% DI OVIESSE
Citi promuove il settore lusso, dopo i segnali in arrivo dai consumatori americani, nonostante il calo della fiducia in Cina ed altri mercati chiave. Nel mese di settembre bene Moncler (+2,5%), che beneficia di un miglioramento del target price a 60 da 57 euro da parte di Rbc.
Tamburi investment è salita al 25,1% di Oviesse (da 22,7%). Salgono anche le banche dopo le vendite della vigilia; Intesa Sanpaolo +2% e Unicredit +1,8%. Tonico il gestito: Banca Generali e Banca Mediolanum avanzano del 2%.
Falck Renew, azienda leader nell’energia rinnovabile, accelera in rialzo del +7% portandosi a 7,37 euro, sui massimi da aprile 2007. All’Aim brilla Nusco (+7,94%) dopo la costituzione della controllata Nusco Energy.