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Accordo sul budget Usa: tapering più vicino. Boom euro e spread Btp-Bund in calo. Prudenza a Milano

Fumata Bianca sul budget Usa. Repubblicani e democratici hanno siglato l’accordo che prevede tagli al bilancio, compresa la difesa, ma anche minori contributi alla riforma sanitaria.,L’intesa vale per i prossimi due anni, fino alla scadenza di Barack Obama.

Intanto le agenzie federali hanno approvato la Volcker rule, la norma che vieta agli istituti di credito alcune attività di trading particolarmente rischiose, come quelle per conto proprio, e in particolare limita drasticamente l’attività speculativa delle banche con depositi della clientela. 

Con l’approvazione del budget cade, dopo i dati macro positivi, un’altra ragione per rinviare il tapering. Ormai prevale la tesi che il taglio graduale degli acquisti di titoli da parte della Fed possa essere annunciato il prossimo 18 dicembre. Le conseguenze non si sono fatte attendere. I listini asiatici sono in ribasso; Tokyo – 0,7% mentre risale lo yen. In calo anche Hong Kong e Shanghai, entrambe -1,30%. 

Il sentiment spiega anche la frenata di Wall Street nel finale di seduta: l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,33%, lo S&P 500 lo 0,27% e il Nasdaq lo 0,2%. Sotto i riflettori General Motors: dopo l’uscita dello Stato dall’azionariato è arrivato l’annuncio che il Ceo Dan Akerson lascerà il gruppo il mese prossimo e sarà sostituito da Mary Barra, prima donna al timone di una grande casa automobilistica americana. Il titolo tuttavia non mostra particolari reazioni.

Hanno chiuso in rosso i principali indici europei: il Cac 40 l’1,04%, il Dax 30 lo 0,88%, il Ftse 100 lo 0,55% e l’Ibex 35 lo 0,52%. Il Ftse Mib ha ceduto lo 0,27% a quota 18.236 punti. L’euro ha segnato il top da 6 settimane sul biglietto verde a 1,3795 dollari e chiude a quota 1,3772. L’euro/yen è invece salito a 142,17, il massimo da 5 anni, e ha terminato la sua corsa a 141,65. Dietro l’impennata della moneta europea c’è anche l’aspettativa che sia vicina l’intesa sull’unione bancaria e le indicazioni di Mario Draghi secondo le quali, per ora, la Bce non intende muoversi sul fronte monetario.

BOT, OGGI L’ULTIMA ASTA 2013. TASSI IN LIEVE SALITA

Il Tesoro si appresta a chiudere in bellezza. Il quadro, in vista dell’asta Bot di stamane, è incoraggiante. Nel terzo trimestre del 2013 il Pil italiano è rimasto invariato dopo otto trimestri in rosso. Anche la produzione industriale +0,5% a novembre segna un piccolo rialzo. Immediata la reazione su twitter del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: “Istat certifica lo stop della recessione. In ripresa import, export e produzione industriale. Ancora molta strada da fare ma la direzione è giusta”.

Sul mercato dei titoli di Stato il BTP ieri si è ulteriormente apprezzato: rendimento al 4,06% (-6 punti base), lo spread con il Bund si porta a 222 punti base, livelli che non vedeva da luglio del 2011: il calo è dovuto in parte alla salita del rendimento del decennale tedesco, in parte al buy back del Tesoro, ma è comunque una buona notizia.

Oggi il Tesoro metterà a disposizione degli investitori titoli per 5,5 miliardi di euro, a fronte di scadenze per 7,475 miliardi, dopo aver riacquistato stamane quasi 4 miliardi di euro di titoli di Stato (Btp, Cct e Btpei) su scadenze comprese tra il dicembre 2014 e il settembre 2017. Negli scambi sul grey market il titolo in asta oggi è stato trattato ad un rendimento dello 0,749%, in leggero rialzo rispetto al minimo storico dello 0,688% registrato nell’asta di un mese fa. 

BERLUSCONI FA UN PASSO INDIETRO IN MEDIOLANUM 

Fininvest vende oltre il 5% di Mediolanum. In una nota, la holding della famiglia Berlusconi, titolare del 35,72% della società di gestione del risparmio – annuncia di aver avviato una procedura di accelerated bookbuilding per collocare presso investitori istituzionali italiani ed esteri 41,6 milioni di azioni Mediolanum pari al 5,61% del capitale. L’operazione è curata da Unicredit Bank in collaborazione con Kepler Cheuvreux. La liquidità raccolta servirà a Fininvest di “rafforzare la propria struttura patrimoniale e finanziaria”. Fininvest ha inoltre assunto nei confronti di Unicredit un impegno di lock-up di 90 giorni riguardanti le azioni complessivamente detenute al termine dell’operazione di collocamento. Al prezzo di chiusura di oggi, pari a 6,42 euro per azione, il pacchetto di azioni Mediolanum in vendita vale 265 milioni. 

BRILLANO STM E TELECOM ITALIA

A Milano, si aggiudica la palma di migliore blue chip Stm +4%. Broadcom ha alzato a sorpresa le stime di ricavi per una domanda superiore alle previsioni. Si è messa in evidenza anche Telecom Italia +3,2%. Stamattina Deutsche Bank ha confermato la raccomandazione “buy” e il target price a 0,90 euro sottolineando i possibili vantaggi derivanti dal break up del Brasile. 

Conta anche l’effetto della lettera in arrivo dalla Commissione europea che ha rinnovato l’invito all’AgCom a rivedere la delibera dello scorso luglio che ha imposto tagli alle tariffe di unbundling, bitstream e wholesale line rental ritenuti eccessivi (penalizzano l’ebitda di TI per 110 milioni).

A chiudere la serie delle performance di rilievo nel paniere principale è Buzzi +3,2%, premiata da Goldman Sachs. In controtendenza Geox + 3,7% do po che Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo da 2,2 a 2,7 euro.

BANCHE, ESPLODE IL CASO BANCA ETRURIA 

Ancora sotto i riflettori anche Monte Paschi +0,94% in vista dell’assemblea del 27 dicembre. A tenere banco è sempre il tema dell’aumento di capitale. Tra i titoli del comparto bancario si sono registrati acquisti nel comparto delle Popolari: Bpm +1,34%, Ubi Banca +0,62%, Banco Popolare +0,22%. Invariata Intesa, Unicredit ha perso lo 0,48%.

In evidenza Banca Popolare dell’Emilia Romagna +1%. Il titolo è stato promosso a “Outperform” da “Underperform” dagli analisti di Keefe, Bruyette & Woods. Il target price è stato alzato a 8,30 euro dal precedente 5,6 euro. 

In forte calo la Popolare dell’Etruria e del Lazio (-11,6%). Bankitalia ha rilevato che circa un terzo dei crediti dell’istituto è costituito da crediti deteriorati. La notizia potrebbe comportare un aumento delle riserve e/o un’azione sul capitale. I rilievi mossi da Via Nazionale saranno esaminati dal cda della banca questa settimana. 

Fondiaria Sai -0,2%, nel corso della seduta ha segnato i nuovi massimi dell’anno a 2,084 euro.

CORRONO LE ENERGIE RINNOVABILI 

Continua la corsa delle rinnovabili. Forti acquisti ieri su Enel Green Power +2,98% che è tra le 5 azioni italiane nella selected list di Kepler Cheuvreux (raccomandazione buy e un prezzo obiettivo a 2,1 euro). “Crediamo che la strategia vincente per le società delle energie rinnovabili sia diversificare il più possibile in termini sia di tecnologie sia di aree geografiche e avere una pipeline diversificata per essere pronti a passare da una tecnologia/regione a un’altra se sorge un problema. L’utility che ha gestito meglio le sfide dell’attuale difficile contesto macro è Enel green Power”. 

Nel resto del listino ancora in salita Kr Energy (+18,33%), che segna +55,8% dal 5 dicembre, giorno in cui la società ha annunciato di aver estinto anticipatamente i debiti verso il sistema bancario oggetto di accordi di rimodulazione nel corso dell’esercizio 2011. Tra le utility, Enel -1,1%, Snam Rete Gas +0,1% ed A2A -0,4%.

SOTTO TIRO TENARIS E YOOX 

In coda al listino si è posizionata Tenaris -2,4%. Mediobanca Securities ha confermato sul titolo la raccomandazione underperform e il target price a 13,6 euro spiegando che il loro rating “è basato su una visione di breve periodo che si focalizza sui risultati del 2014, che potrebbero essere penalizzati dai deboli volumi, comportando un andamento dell’ebitda piatto nell’ordine di circa 2,8 miliardi di dollari”. 

In ribasso Gtech ha perso 1’1,8%, in calo anche Campari -1,4%. Il titolo peggiore di tutti è stato Yoox -3,7%. 

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