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Accordo sui dazi e la Borsa cinese vola

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Dal 1930 in poi, sottolineano i fan delle statistiche, gli anni in cui l’indice S&P 500 è salito sia a gennaio che a febbraio si sono quasi sempre chiusi in rialzo, con un progresso dell’11%. Nel dopoguerra la regola non è stata rispettata in 2 soli casi negativi: nel 1987 e nel 2011.

La partenza di marzo, almeno in marzo, è in linea con la tradizione. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen ha preso il volo con un rialzo del 3,7%, che segue il +3,5% della scorsa settimana: nell’ultimo mese, solo per effetto del riavvicinamento tra Pechino e Washington sui commerci, l’indice ha guadagnato oltre il 20%.

SU ANCHE TOKYO, TONFO DI HIUNDAY A SEOUL

In terreno positivo anche le altre piazze del Continente. Sale a Tokyo l’indice Nikkei (+1%). Il governatore della Bank of Japan Kuroda ha detto in Parlamento che il Paese aggiornerà la sua politica monetaria “a tempo debito”. Per ora, insomma, non se ne parla.

Sale anche Hong Kong (+1,3%), mentre la borsa della Nuova Zelanda tocca il suo record storico. In ascesa perfino Mumbai (+0,5%), nonostante i rapporti tra India e Pakistan restino molto tesi.

Fa eccezione solo la Corea del Sud (-0,1%): il gruppo Hiunday dovrà richiamare oltre 500.000 vetture negli Stati Uniti per irregolarità sulle emissioni. Il titolo della casa madre perde il 4%, fanno peggio quelli della controllata Kia (-5,4%).

IL 27 MARZO LA FIRMA DELLA PACE TRA XI E TRUMP

A sostener il rally cinese contribuisce la decisione di Morgan Stanley di aumentare di quattro volte il peso delle azioni “A” nei suoi panieri, alla base dei fondi di investimento globali. Ma la spinta è arrivata nel week end dalle cronache del Wall Street Journal e di Bloomberg, prodighe di dettagli sull’accordo sui dazi tra Cina e Usa che sarà siglato probabilmente il 27 marzo, prima data utile per il presidente Xi Jingping, impegnato prima nel Congresso del Partito e nel viaggio in Europa.

L’intesa tra le potenze consentirà l’eliminazione dei dati sulle merci da Pechino che, in cambio, ha offerto ampie concessioni in materia di agricoltura, prodotti chimici, automobili, gas e altri prodotti sui quali oggi la Cina esercita un forte controllo alle frontiere.

L’effetto dell’intesa si è già trasmesso ai mercati valutari e delle commodity.
Il dollaro si rafforza a 111,96 su yen: la scorsa settimana la valuta rifugio dell’Asia ha perso circa l’1%. Lo yuan cinese si rafforza a 6,69 su dollaro.

Si assesta l’oro, a 1.295 dollari l’oncia, sceso del 2,7% la scorsa settimana. Il petrolio Brent guadagna lo 0,5% a 65,3 dollari il barile, dal -3% della scorsa settimana.

POCO MOSSO L’EURO, ASPETTANDO DRAGHI

Poco mosso l’euro, trattato a 1,136 sul dollaro a pochi giorni dall’appuntamento più atteso della settimana: la riunione del direttorio della Bce. Non è previsto un ritocco dei tassi, ma la seduta, che cade dopo un rallentamento dell’economia dell’Eurozona assai più pesante di quanto previsto solo pochi mesi fa, è l’occasione per dare ossigeno ai mercati mettendo in moto nuovi prestiti Tltro.

Sarà una settimana intensa anche per altri banchieri centrali. Oltre ai verbali dell’ultima riunione della Bank of England, sono il programma le riunioni dei vertici della banca centrale australiana e di quella del Canada. Attenzione al meeting della banca centrale della Turchia, fissato per mercoledì, dopo la pubblicazione, oggi, del dato sull’inflazione che dovrebbe esser scesa sotto il 20%.

IN CALENDARIO IL PIL CINESE E IL MERCATO DEL LAVORO USA

Il tema della crescita sarà al centro anche del Congresso annuale del partito comunista cinese che comincerà domani. Per l’occasione il premier Li Kequiang annuncerà il nuovo target di crescita della seconda economia del pianeta che, secondo le stime degli analisti, scenderà al 6% dal 6% fissato un anno fa. A frenare l’economia saranno anche i tagli al budget dei governi provinciali. In arrivo pure il bilancio della difesa.

Riflettori accesi sulla macroeconomia anche in Usa dopo i dati, migliori del previsto sul Pil 2019. Mercoledì il Beige Book fornirà un quadro più preciso sull’andamento dell’economia, in cui non mancano zone d’ombra. La statistica più attesa riguarda l’andamento del mercato del lavoro, in uscita venerdì. Gli economisti prevedono 180.000 nuovi posti, con un tasso di disoccupazione del 3,9%.

Per la Fed, parleranno in settimana John Williams, potente presidente della banca di New York e Loretta Mester di Cleveland.

MERCOLEDI’ IL CONFRONTO EU-USA SULL’AUTO

Il mondo dell’auto si ritroverà da giovedì a Ginevra per il Salone che cade in un momento cruciale per il settore. Mercoledì la commissari Ue Cecilia Maelstrom presenterà a Washington le proposte di Bruxelles per scongiurare i dazi minacciati da Donald Trump sulle vetture importate dall’Europa.

IL DECRETONE ALLA CAMERA, TRIA IN PIAZZA AFFARI

Cade oggi l’anniversario del voto che ha ribaltato la politica italiano, e portato alla costituzione del governo gialloverde. Il bilancio non è certo esaltante: Pil in frenata (solo +0,9% a fine 2018) debito pubblico in forte ascesa al 132,5%. E la questione della Tav ha avvelenato i rapporti al vertice oltre che con gli imprenditori e il mondo del lavoro.

Prende intanto il via alla Camera l’iter del “decretone” sul reddito di cittadinanza e quota 100, oggetto dell’esame nelle commissioni Affari sociali e Lavoro. Restano da sciogliere alcuni nodi, a partire da quello delle risorse per disabili e famiglie numerose su cui resta l’incognita delle coperture, così come per i rider. In discussione anche la stretta alle pensioni dei sindacalisti.

Il ministro dell’Economia sarà impegnato in una serie di incontri istituzionali presso la sede di Borsa italiana, la controllata del London Stock Exchange che da oggi controlla l’Mts.

Mercoledì la commissione Finanze della Camera ha convocato il presidente designato Consob, Paolo Savona, per il parere sulla nomina.

TANTI CDA IN CALENDARIO: OGGI SI PARTE DA BREMBO

Settimana intensa sul fronte societario. Si comincia oggi con i consigli di amministrazione di Brembo e Saras. Domani tocca a Bper, Amplifon, Cerved, Campari, Prysmian.

L’agenda prevede per mercoledì i dati di Acea, Carraro, Danieli, Erg (mercoledì). Giovedì in arrivo i numeri di Atlantia, Azimut, Banca Ifis, Cattolica, Elica, Falck Renewables, Txt e Ubi. Si chiuderà venerdì con il cda di Banca Generali.

Più leggero il calendario societario di Wall Street. Sono in arrivo i conti di Dollar Tree, Costco (casalinghi) e di Brown-Forman (proprietaria dell’etichetta di bourbon Jack Daniel’s. Da seguire la catena di librerie Barnes &Noble sotto la pressione di Amazon.

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