X

Accordo nella notte sulla Grecia e le Borse mettono le ali. Stamani Piazza Affari è positiva

L’intesa sulla Grecia è arrivata nella notte dopo l’ennesima maratona negoziale a Bruxelles. L’accordo prevede una serie di misure per aiutare la Grecia a riportare il debito verso livelli più sostenibili e riformula le tappe secondo cui dovrà avvenire l’abbattimento: il debito pubblico dovrò essere al 124% (e non più al 120%) del prodotto interno lordo per il 2020, per poi scendere, entro il 2022, drasticamente al 110%.

In realtà, la decisione formale arriverà solo il 13 dicembre, dopo la pronuncia dei parlamenti nazionali all’ulteriore esborso di 31,5 miliardi (43,7 miliardi se si tiene conto di altri prestiti già concordati) e dopo che “ci sarà stata una valutazione di una possibile operazione di ‘buyback’ che la Grecia deve avviare”. Ma “le condizioni per il versamento dei 43,7 miliardi – si legge nel comunicato conclusivo dell’Eurogruppo – ci sono tutte”.

L’intesa prevede: 1) il taglio di 100 punti base degli interessi sui prestiti bilaterali; 2) una riduzione di 10 punti base del costo delle garanzie che la Grecia paga al fondo salva-Stati Efsf; 3) una moratoria di 10 anni sui tassi dei prestiti concessi dal fondo salva-Stati Efsf; 4) un’estensione di 15 anni delle scadenze dei prestiti e uno slittamento di 10 anni dei pagamenti degli interessi; 5) gli Stati rinunciano ai loro profitti sui bond greci e li verseranno direttamente ad Atene in un conto bloccato.

In mattinata l’incertezza sull’esito del vertice aveva provocato una forte domanda di titoli “sicuri”, anche se rendono zero, o meno di zero. Il Tesoro tedesco ha collocato titoli di Stato a 12 mesi per 3 miliardi di euro. Nonostante il rendimento negativo (-0,085%) la domanda è stata di ben 5 miliardi.

ASIA

L’effetto sui listini della pace greca non si è fatto attendere. La Borsa di Tokyo si avvia a chiudere con un guadagno attorno allo 0,5%. Hong Kong avanza dello 0,3%, al pari delle altre Borse asiatiche, con l’eccezione di Shangai -1%: l’indice Shangai Composite è scivolato sotto la soglia psicologica dei 2000 punti.

Dalla Cina arrivano però notizie confortanti sullo stato di salute dell’economia: ad ottobre sono tornati a a salire i profitti delle società industriali: +20,5% rispetto ad un anno fa in netta accelerazione rispetto al dato di settembre (+7,8%).

AMERICA

Wall Street ha iniziato la settimana in flessione: l’incertezza sull’esito delle trattative in corso a Bruxelles greca e nuovi timori sul fiscal cliff hanno spinto gli investitori a frenare gli acquisti. Il Dow Jones cede lo 0,33%, lo Standard & Poor’s 500 lo 0,20%; solo il Nasdaq guadagna lo 0,33%.

Secondo la National Retail Federation, nel fine settimana del Ringraziamento la spesa dei consumatori è aumentata del 12,8% su base annua a 59,1 miliardi di dollari. Le vendite online hanno totalizzato 1 miliardo di dollari per la prima volta in assoluto, secondo comScore Inc.

Gli analisti suggeriscono tuttavia di non sopravvalutare il buon andamento delle vendite al dettaglio nel week end. I rivenditori dovranno infatti riuscire a mantenere il ritmo elevato per tutto novembre-dicembre, periodo in cui normalmente si concentrano un terzo delle vendite e il 40-50% degli utili dell’anno. Macy’s, che ha proposto una serie di sconti nel giorno del “black Friday”, cede in borsa il 3,5%. Al di là del week end, “le performance non entusiasmanti dei retailer penalizzano il mercato” nota Michael James, trader di Wedbush Morgan.

Facebook guadagna il 7,8% dopo l’upgrade di Bernstein a ‘outperform’ da ‘market perform’.

Elisse Walters, già commissario della Sec, sostituirà alla presidenza Mary Shapiro. La staffetta avverrà il prossimo 14 dicembre.

EUROPA

Seduta all’insegna dell’incertezza anche nel Vecchi o Continente.

Londra è scesa dello 0,5%, Parigi -0,7%, Francoforte -0,2%.

Il nuovo governatore della Bank of England è il canadese Mark Carney, 47 anni, attuale presidente del Financial Stability Board, circondato dalla stima generale. La scelta di Carney, che ha contribuito a fare delle banche canadesi il sistema più solido e con la miglior reputazione del pianeta, arriva dopo un lungo corteggiamento: Carney, nato nell’estremo Nord Ovest del Canada, è chiamato a restituire prestigio alla City dopo che la vicenda del Libor ha intaccato la credibilità degli altri candidati.

Intanto le azioni di Barclays York registrano una perdita superiore al 6% dopo che il Qatar ha esercitato i rimanenti warrant, con un profitto di 280 milioni di dollari.

ITALIA

A Milano l’indice FtseMib ha chiuso in calo dello 0,7%. Stabile il Btp a 10 anni, con rendimento al 4,74% e spread a quota 332 (+2 punti base). In Piazza Affari si è messa in mostra A2A, che ha realizzato il 4,6%: venerdì la utility lombarda ha collocato con successo un bond da 750 milioni di euro.

Effetto bond anche per Fiat salita dell’1,4%. Ieri il gruppo ha riaperto il collocamento del bond Fiat 2016 prezzato nel pomeriggio per 400 milioni con un rendimento del 7,4% (contro il 7,75% di luglio). Pesante Fiat Industrial -3% nel primo giorno dopo la fusione con Cnh. In calo Pirelli -0,4%.

Ieri il consiglio Gpi ha sciolto l’ultimo legame tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza: il patto in Camfin che resterà comunque in vita fino al prossimo luglio. Entro il 15 gennaio i soci daranno, inoltre, il via a un aumento di capitale fino a 44,9 milioni di Gpi, a cui tutti i soci, Malacalza compresi, hanno già detto che parteciperanno pro quota. Fatto sta che a partire da ieri, se il numero uno della Pirelli e la famiglia genovese dovessero trovare un compromesso per ricucire i loro rapporti – magari grazie alla mediazione di Andrea Bonomi di Investindustrial e di Claudio Sposito di Clessidra – si dovrà ripartire da zero.

C’è però da aspettarsi che in virtù del loro 25,5% della finanziaria (che equivale in trasparenza a un 6,75% di Pirelli), la famiglia genovese sia pronta a fare l’azionista di minoranza di peso e quindi farà comunque valere la propria partecipazione nella finanziaria. E’ inoltre probabile che i Malacalza, prima possibile, arrotondino la loro partecipazione sia nella holding che controlla la Bicocca sia direttamente nel gruppo degli pneumatici: non a caso il gruppo avrebbe già creato un veicolo ad hoc, chiamato Mi 1”.

E’ arretrata Finmeccanica -1%. StM ha chiuso in parità. Prysmian è finita in ribasso del 2%, declassata da Mediobanca a “neutral” da “outperform” per l’aumento dei crediti non onorati. Eni è scesa dell’1,2%, in calo anche Saipem-0,5%. Flessione dello 0,3% per Enel e Telecom Italia è arretrata dello 0,7%. In calo i bancari: Unicredit e Intesa sono scese rispettivamente dello 0,9% e del 1,1%, MontePaschi è avanzata dello 0,2%

Fra le mid cap, Rcs è salita del 4,1% dopo le indiscrezioni sul nuovo piano industriale in via di definizione: sarebbe prevista la vendita di asset, un aumento di capitale e il licenziamento di 500 dipendenti. 

Related Post
Categories: Finanza e Mercati