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Acconto Imu 2021: ecco le esenzioni legate al Covid

Entro il 16 giugno bisogna pagare la prima rata dell’Imu 2021, ma le Partite Iva sono esonerate in diversi casi – La novità più importante è l’esenzione per le Pmi che hanno perso almeno il 30% del fatturato nel 2020

Acconto Imu 2021: ecco le esenzioni legate al Covid

L’acconto Imu 2021 va pagato come sempre entro il 16 giugno. Quest’anno però la lista delle esenzioni è più lunga che in passato, perché le chiusure causate dal Covid hanno indotto il governo ad alleggerire la pressione fiscale su diverse categorie.

L’ultimo provvedimento a intervenire su questa materia è stato il decreto Sostegni, che ha introdotto l’esenzione dall’acconto Imu per gli immobili delle piccole e medie imprese (cioè quelle con un fatturato inferiore a 10 milioni di euro) che nel 2020, a causa del Covid, hanno subìto un calo dei ricavi pari almeno al 30% su base annua. L’esonero aspetta a tutti i titolari di partita iva, sia società che persone fisiche. In sostanza, il perimetro è analogo a quello del contributo a fondo perduto creato con lo stesso decreto Sostegni. C’è però una condizione in più: per avere diritto all’ esenzione Imu 2021, i proprietari devono essere anche i gestori delle attività esercitate all’interno degli immobili.

In precedenza, la legge di bilancio 2021 aveva stabilito l’esonero dall’acconto Imu per alcuni settori che erano già stati esentati dal pagamento dell’Imu 2020 con i vari decreti d’emergenza.

Se consideriamo tutti i provvedimenti che si occupano della materia, l’elenco delle esenzioni Imu 2021 legate al Covid comprende le seguenti categorie:

  • alberghi, pensioni, agriturismi, bed & breakfast, ostelli, residence e villaggi turistici;
  • cinema, teatri, sale per concerti e spettacoli;
  • stabilimenti balneari e termali;
  • discoteche, sale da ballo, night club e simili;
  • immobili di imprese che allestiscono eventi fieristici o manifestazioni;

Anche in questi casi, l’esenzione Imu 2021 è valida soltanto se i proprietari degli immobili sono anche gestori delle attività. Non è previsto infatti alcun esonero per i proprietari di immobili dati in affitto o in comodato d’uso ad aziende, anche se queste esercitano una delle attività comprese nell’elenco delle esenzioni.   

Inoltre, non sono state rinnovate alcune esenzioni specifiche varate l’anno scorso con i decreti Ristori e Ristori bis. Dovrebbero quindi pagare l’acconto Imu 2021 alcuni settori particolarmente colpiti dai vari lockdown:

  • commercio al dettaglio;
  • bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie;
  • palestre e piscine.

Ma attenzione: tutte queste attività potranno beneficiare della nuova esenzione riservata alle piccole e medie imprese e legata al calo di fatturato nel 2020.

Infine, non è prevista alcuna esenzione legata al Covid per gli immobili delle persone fisiche non titolari di partita Iva e per quelli di proprietà di imprese che operano in settori diversi da quelli protetti. In questi casi, quindi, l’acconto Imu 2021 dovrà essere pagato come sempre entro il 16 giugno.

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