Le temperature cominciano a calare e, secondo i meteorologi, il maltempo è ormai alle porte. E con l’estate che si sta trasformando velocemente in autunno, gli italiani cominciano a porsi la tradizionale domanda: quando si può accendere il riscaldamento quest’anno. Anche nel 2023 la risposta dipende dalla zona e dalla città in cui si vive. A Milano, ad esempio, per l’accensione del riscaldamento basterà attendere qualche giorno, a Roma, invece, mancano ancora diverse settimane.
Accensione riscaldamento 2023: quali sono le regole?
Per chi abita in un condominio e ha un sistema di riscaldamento centralizzato la data di accensione del riscaldamento dipende dalla normativa in vigore. Le regole sono cambiate lo scorso anno, quando allo scopo di far fronte ai rincari dei prezzi dell’energia, il Governo ha varato un decreto che ha ridotto ha fissato nuovi limiti per l’accensione giornaliera, ma anche per il periodo di accensione stagionale, riducendo le temperature massime consentite all’interno degli immobili. Riassumendo: anche nel 2023 il riscaldamento rimarrà acceso per meno ore durante il giorno, per un periodo più breve (15 giorni in meno) e con temperature più basse all’interno delle abitazioni e degli uffici.
Le temperature massime consentite a casa e in ufficio
Lo stesso decreto ha stabilito delle temperature massime consentite per i riscaldamenti in casa e in ufficio, riducendole di un grado rispetto a quanto previsto nel 2021. Le stesse regole varranno anche per la stagione invernale 2023/2024. In casa si potrà avere una temperatura massima di 19 gradi, che scendono a 17 negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilate.
Accensione riscaldamento 2023: le sei zone climatiche
L’Italia è suddivisa in sei differenti zone climatiche, ognuna delle quali dovrà rispettare regole diverse. Si va dalla zona A, dove il riscaldamento si potrà accendere solo l’8 dicembre e potrà restare in funzione per 5 ore al giorno, alla zona F, in cui rientrano i Comuni più freddi del Paese, dove invece gli impianti possono essere accesi senza alcuna limitazione. Ecco le regole generali zona per zona:
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.
Accensione riscaldamento 2023 Cuneo, Trento e Belluno: la zona F
Nella Zona F, come detto, rientrano i comuni più freddi d’Italia, tra i quali le province di Cuneo (Piemonte), Belluno (Veneto) e Trento (Trentino Alto Adige). Tecnicamente si tratta di città in cui si registrano “Gradi Giorno superiori a 3.000”. Cambiamento climatico, permettendo, in questa zona le temperature rimangono particolarmente basse tutto l’anno e dunque l’area non è soggetta ad alcuna limitazione. Tradotto: il riscaldamento può rimanere acceso o spento in base alle esigenze quotidiane nel corso dell’intero anno
Accensione riscaldamento 2023 Milano, Torino e Bologna: le regole della Zona E
La situazione cambia passando dalla zona F alla zona E, dove gli impianti di riscaldamento centralizzato si accenderanno, la prossima settimana, il 22 ottobre, e si spegneranno il 7 aprile. Nel corso della giornata, i termosifoni potranno restare accesi per un massimo di 13 ore.
All’interno di questa area rientrano i principali capoluoghi del Nord Italia come Milano, Torino e Bologna e tutte le città con Gradi Giorno compresi tra 2.101 e 3.000. Ad esclusione delle province già citate, la Zone E include città come: Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como, Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza.
Accensione riscaldamento 2023 Roma, Firenze e Pescara: le regole per la zona D
La Zona D include grandi città come Roma, Firenze e Pescara, ma anche: Ancona, Genova, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia.
In questa Zona il riscaldamento centralizzato si accenderà l’8 novembre 2023 e si spegnerà il 7 aprile 2024. I termosifoni potranno restare in funzione per un massimo di 11 ore, ripartite in base a quanto stabilito dalle diverse assemblee condominiali.
Accensione riscaldamento 2023 Zona C: Napoli, Cagliari e Bari
A Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza, e Taranto e in tutti i comuni della Zona C i riscaldamenti si accenderanno tra più di un mese, il 22 novembre, e si spegneranno il 23 marzo. La durata massima giornaliera è stata fissata in 9 ore.
Accensione riscaldamento 2023: da Reggio Calabria a Palermo e Catania, la Zona B
Gran parte della Sicilia, e parte della Calabria rientrano nella zona B. Parliamo in particolare delle province di Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Agrigento, Messina, e Catania dove i termosifoni si potranno accendere dall’8 dicembre al 23 marzo per un totale di sette ore al giorno.
La zona più calda: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle
Termosifoni in funzione dall’8 dicembre al 7 marzo per sole 5 ore al giorno nella fascia climatica più calda a cui appartengono solo tre comuni: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.