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ACCADDE OGGI – Tangentopoli al via: 28 anni fa l’arresto del “mariuolo” Chiesa

L’arresto del socialista Mario Chiesa a Milano diede il via il 17 febbraio 1992 al terremoto giudiziario che sconvolse la politica italiana decapitando i principali partiti di governo

ACCADDE OGGI – Tangentopoli al via: 28 anni fa l’arresto del “mariuolo” Chiesa

Il terremoto politico e giudiziario di Mani Pulite compie oggi 28 anni. Era infatti il 17 febbraio del 1992 quando accadde l’evento dal quale poi scaturirono tutti gli altri: a Milano il socialista Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato dopo aver incassato una tangente di 7 milioni da un’impresa di pulizia in cambio della concessione di un appalto. Comincia così l’inchiesta condotta dal pool di magistrati della procura di Milano tra cui Antonio Di Pietro, Gerardo D’Ambrosio, Francesco Saverio Borrelli, Ilda Boccassini e Gherardo Colombo. Mani Pulite, o Tangentopoli, rivelò un sistema di corruzione che coinvolgeva numerosi esponenti della politica e dell’imprenditoria italiana: ne vennero fuori processi e arresti che cambiarono per sempre la mappa del potere italiana, mettendo di fatto fine alla cosiddetta Prima Repubblica.

Tutto partì dunque da quel giorno, quando Chiesa venne colto in flagrante mentre accettava la tangente dall’imprenditore Luca Magni, che gestiva una piccola società di pulizie e che voleva assicurarsi la vittoria nell’appalto per le pulizie dell’ospizio. In seguito a richieste sempre più esose, il piccolo imprenditore Magni aveva contattato il magistrato Antonio Di Pietro per denunciare il presidente Chiesa e insieme decisero d’incastrarlo. In seguito all’arresto, Chiesa, che era un esponente di rilievo del partito socialista milanese, venne espulso dal PSI e il segretario Bettino Craxi ne prese velocemente le distanze: il 3 marzo 1992, intervistato al TG3, Craxi definì Chiesa un “mariuolo”, sottolineando che il PSI milanese era composto di persone oneste. In realtà, la vicenda giudiziaria ha poi dimostrato altro.

Tornando a Chiesa, dopo l’arresto gli inquirenti scoprirono inoltre, grazie alla testimonianza della sua ex-moglie Laura Sala, diversi conti bancari in Svizzera, con diversi miliardi di lire intestati alla sua segretaria. L’ex-moglie da tempo aveva intentato una lunga causa per protestare contro l’esiguità degli alimenti che Chiesa pretendeva di versare a lei e al figlio quattordicenne. Dopo cinque settimane di carcere, il 23 marzo 1992, Chiesa decise di parlare. L’interrogatorio durò più di una settimana e il 2 aprile 1992 gli vennero concessi gli arresti domiciliari. Scontata la pena, Chiesa si riavvicinò all’ambiente politico partecipando a convegni pubblici della Compagnia delle Opere, associazione imprenditoriale legata a Comunione e Liberazione.

Il 31 marzo 2009 Mario Chiesa venne arrestato di nuovo, con l’accusa di essere stato il collettore delle tangenti nella gestione del traffico illecito di rifiuti nella Regione Lombardia. È stato definito “L’uomo del 10%” in quanto avrebbe avuto la capacità di far lievitare i costi di smaltimento dei rifiuti di un decimo rispetto al valore raggiunto a fine gara (d’appalto).

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