Buon compleanno Simpson. Oggi la famiglia animata partorita da Matt Groening compie 30 anni. Era il 17 dicembre del 1989 quando papà Homer, mamma Marge, il teppistello Bart, la secchiona Lisa e la poppante Maggie debuttavano nel primo episodio di mezz’ora trasmesso in prima serata sulla rete americana Fox.
All’epoca i disegni erano un po’ diversi da quelli a cui siamo abituati oggi, ma lo spirito dei personaggi gialli con gli occhi a palla era già chiaro. I Smpson hanno inaugurato un nuovo genere televisivo: quello dei cartoni animati “per adulti”, che sbeffeggiano i potenti (da Clinton a Putin, passando per Bush, Gorbachev e molti altri) e soprattutto irridono il mito stucchevole dell’American way of life, dimostrando che il sogno americano è ben più irreale di Springfield, la città immaginaria dove abitano Homer & Co.
Negli anni, sono nati cartoni ancora più irriverenti (da South Park ai Griffin), ma nessuno più dei Simpson ha lasciato il proprio segno nella cultura pop delle ultime generazioni.
Basti pensare che il 31 dicembre del 1999 la rivista Time ha acclamato lo show come “miglior serie televisiva del secolo”, mentre il 14 gennaio del 2000 ai Simpson è stata dedicata una stella nella Hollywood Walk of Fame. E se tutto questo non bastasse come prova dell’influenza che il cartone ha avuto nella cultura popolare, aggiungiamo che l’esclamazione tipica di Homer, “D’oh!“, ha trovato cittadinanza nientemeno che nell’Oxford English Dictionary.
Vere icone degli anni 90, i personaggi di Groening si sono trasformati col tempo in una delle serie (animate e non) più longeve della storia, al punto che lo scorso febbraio la Fox ha deciso di rinnovare per l’ennesima volta il progetto, producendo anche le stagioni numero 31 e 32. E i fan della prima ora, che ormai navigano nella mezza età, possono sperare in altri decenni di nuovi episodi.