La data è di quelle da cerchiare in rosso: 10 febbraio 1996, per la prima volta una macchina, programmata apposta per giocare a scacchi, sconfigge un campione del mondo “umano”. Ventiquattro anni dopo, con l’Intelligenza artificiale che ormai è una realtà consolidata (e per certi aspetti persino preoccupante), un evento del genere non farebbe più scalpore, ma il giorno in cui Deep Blue (questo il nome del computer, prodotto da IBM) sconfisse il fuoriclasse russo Garry Kasparov rimarrà nella storia.
Va anche detto che la prima vittoria di Deep Blue fu per certi versi una vittoria “di Pirro”, visto che la sfida si disputò a Philadelphia con formula da torneo e quindi con una serie di incontri: Kasparov vinse 3 incontri e pareggiò 2 delle partite seguenti, battendo alla fine il suo avversario cibernetico con un risultato di 4-2. L’anno successivo però, a maggio, il software di Deep Blue fu aggiornato e il diabolico scacchista dell’IBM si aggiudicò la rivincita, vincendo col punteggio di 3.5-2.5 la sfida su sei partite.
Ma come nasce la storia di Deep Blue? l progetto originario si chiamava ChipTest, un computer creato nel 1985 per giocare a scacchi e fu creato alla Carnegie Mellon University da parte di Feng-hsiung Hsu; il computer che fu prodotto successivamente si chiamava Deep Thought in onore dell’omonimo computer del libro Guida galattica per gli autostoppisti. L’avventura di Deep Blue nasce invece ufficialmente nel 1989.
Dopo anni di programmazione venne fuori un capolavoro (per la tecnologia dell’epoca): un computer a parallelismo massivo a 30 nodi basato su RS/6000, supportato da 480 processori specifici VLSI progettati per il gioco degli scacchi. L’algoritmo per il gioco degli scacchi è scritto in linguaggio C e gira sotto un sistema operativo AIX: esso è capace di calcolare 200 milioni di posizioni al secondo.
La macchina era talmente “intelligente” che lo stesso Kasparov disse che alcune volte gli era parso di notare nelle mosse della macchina intelligenza e creatività così profonde da non riuscire a comprenderle. Seguirono anche polemiche, su un possibile “aiutino umano” per mettere in ulteriore difficoltà il campione russo, che dopo il 1997 chiese la rivincita, ma l’IBM rifiutò e ritirò Deep Blue.
Nel 2003 è stato realizzato un documentario che ha sostanzialmente confermato i sospetti dello scacchista ex sovietico: nel video Game Over: Kasparov and the Machine furono realizzate delle interviste ad alcuni testimoni che definiscono la vittoria di Deep Blue come una manovra della IBM per aumentare il suo valore azionario.
Resta il fatto che la storica prima vittoria ha persino una pagina dedicata da Wikipedia, tramite la quale ricostruire ogni singola mossa, così come ha una pagina apposita la vittoria decisiva per vincere la sfida del 1997.