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ACCADDE OGGI – Rai: nel 1954 la tv arriva in Italia

Sono passati 66 anni dall’arrivo della televisione in Italia: fu una vera rivoluzione, che aiutò il Paese ad abbattere l’analfabetismo e a raggiungere l’unità linguistica

ACCADDE OGGI – Rai: nel 1954 la tv arriva in Italia

Il 3 gennaio del 1954 cominciava in Italia l’era della televisione. Quel giorno di 66 anni fa, la Rai – dopo tre decenni di sola radio – debuttò sul piccolo schermo con l’annunciatrice televisiva Fulvia Colombo, che diede il via alle trasmissioni regolari del Programma nazionale, l’attuale Rai 1. Quel giorno andarono in onda la prima puntata del telegiornale e l’episodio numero uno della “Domenica Sportiva”, il programma più longevo della televisione italiana, ancora oggi in onda (siamo a quasi 3.300 puntate).

All’epoca l’azienda pubblica si chiamava ancora Radio Audizioni Italiane, ma la rivoluzione della tv portò anche al cambiamento della denominazione sociale, che il 10 aprile di quello stesso 1954 fu modificata in RAI – Radiotelevisione Italiana.

L’anno successivo, con la Camera e il Senato impegnate nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, fu trasmessa la prima telecronaca di una seduta parlamentare.

Nel 1956 la Rai debuttò in eurovisione con la settima edizione delle Olimpiadi invernali, che si disputarono a Cortina d’Ampezzo.

La copertura completa del Paese arrivò nel 1957, con ben 10 anni di anticipo sui tempi stabiliti. Il 3 febbraio l’azienda pubblica cominciò a trasmettere i messaggi pubblicitari di “Carosello”, mentre il 25 novembre dell’anno successivo iniziarono i corsi di “Telescuola”, destinati ai ragazzi che non potevano frequentare la scuola dell’obbligo. Nel 1960 arrivò anche il leggendario “Non è mai troppo tardi”, programma che insegnava a leggere e a scrivere.

Queste prime trasmissioni del servizio pubblico televisivo svolsero un ruolo decisivo nell’abbattere il tasso di analfabetismo. Non solo: fu proprio dopo l’arrivo delle tv in milioni di case che l’Italia raggiunse un livello soddisfacente di unità linguistica, con la fissazione e la diffusione di un italiano standard in grado di affiancarsi (o di sovrapporsi) alle parlate regionali e dialettali. Basti pensare che il 3 gennaio del 1954 solo il 20% della popolazione era in grado di parlare un italiano comprensibile in tutto il Paese.

Il secondo canale arrivò nel 1961 (in coincidenza con l’avvio del centrosinistra), mentre Rai3 vide la luce solo nel 1979. L’obiettivo della terza rete era dar voce alle Regioni, istituite nel 1970, ma poi fu creata anche una testata nazionale in quota al Pci.

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