Il 15 agosto del 1769, esattamente 252 anni fa, nasceva Napoleone Bonaparte. Uno dei personaggi più influenti di sempre e, di sicuro, una delle figure più fortunate sotto il profilo storiografico e letterario. Su di lui si sono scritte intere biblioteche, sviscerando ogni aspetto della sua complessa quanto affascinante figura. Ma la verità è che su un uomo come Napoleone non si finisce mai di scrivere.
Fu un capopopolo o il grande normalizzatore della rivoluzione borghese? Un genio soltanto militare o anche (se non soprattutto) uno statista e visionario? Imperatore o dittatore? Su queste ed altre domande il dibattito rimane aperto.
Quest’anno, in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone (avvenuta il 5 maggio 1821 in esilio sull’isola di Sant’Elena) esce “Napoléon le Stratège de la Communication”, di Roberto Race, la versione francese e aggiornata del “Napoleone il Comunicatore”, edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi.
Race, che è giornalista e consulente in corporate e reputation strategy, si concentra su un particolare aspetto della personalità di Napoleone: la sua capacità di dialogare con l’opinione pubblica, una categoria concettuale che nasce proprio con lui.
“Il Napoleone che racconto in questo libro – spiega l’autore – fa pensare a quei leader che sanno motivare e coinvolgere i loro collaboratori rendendoli partecipi delle sfide che dovranno affrontare assieme. Quello che per Napoleone è il campo di battaglia, per l’imprenditore e il manager sono la fabbrica e il mercato, dove solo chi sa cosa vuol dire essere in prima linea può dare gli ordini ed essere ascoltato. Un identikit classico di quello che oggi consideriamo un imprenditore di successo. Proprio come tanti leader, Napoleone sa che conta più essere autorevole che autoritario. Napoleone, a suo modo e con tutte le contraddizioni e ambiguità con cui finisce per essere al tempo stesso dittatore e alfiere del nuovo diritto partorito dalla rivoluzione francese, è anche portatore di alcuni valori di cui si lamenta spesso la carenza nell’attuale classe dirigente e politico-istituzionale europea. Napoleone sa bene che non si può guidare un popolo senza indicargli un futuro. Credo che oggi la rilettura di Napoleone sotto questi termini possa favorire la riscoperta di aspetti della sua figura di una modernità impressionante”.
Il volume esce su Amazon, edito da ScriptaManent, sia nel formato cartaceo, con la distribuzione in pochi giorni in tutto il mondo, che Kindle ed è acquistabile nelle principali librerie internazionali.
Tra le novità dell’edizione francese la postfazione di Charles Bonaparte, ultimo erede di Napoleone e presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche.