È l’horror per antonomasia. Ancora oggi, a guardarlo con la giusta atmosfera, fa paura. E dire che di anni ne sono passati: 45, per la precisione. Il 26 dicembre del 1974 usciva nelle sale americane “L’Esorcista”, una delle pellicole più spaventose di tutti i tempi (che in Italia arrivò solo nell’ottobre del 1974).
Diretto da William Friedkin – soprannominato “il regista del male” e già premio Oscar nel 1972 per “Il braccio violento della legge” – nei decenni “The Exorcist” è diventata un film di culto, fra i più imitati, citati, parodiati e plagiati della storia del cinema. E anche uno dei più redditizi: costato poco più di 10 milioni, ne ha incassati circa 233 solo negli Stati Uniti e oltre 440 in tutto il mondo.
Il successo del film fa ancora più impressione se si pensa che nelle sale di tutto il mondo fu distribuita una versione ritagliata (o mutilata) dalla censura. L’uso innovativo e spregiudicato degli effetti speciali – insieme al talento di Linda Blair, la bambina posseduta, e di Jason Miller, il prete in lotta con il demone – era davvero troppo per la sensibilità dell’epoca. Ma non solo: bisognerà aspettare il 2000 per la pubblicazione di una “extended version” con 11 minuti di scene demoniache in più.
L’impressione suscitata dall’Esorcista fu tale che, anni dopo l’uscita del film, si diffusero diverse leggende metropolitane sui set e sui cinema che hanno avuto a che vedere con la pellicola. Una di queste riguarda il nostro Paese: secondo Joe Hyams, giornalista dell’American Hollywood, a Roma, in una piazza vicino al cinema Metropolitan, che stava proiettando il film, una croce alta oltre due metri fu colpita da un fulmine e cadde dal tetto di una Chiesa, dove era rimasta saldamente per i precedenti quattro secoli.
Oltre alle centinaia di imitazioni, dell’Esorcista si contano due sequel non proprio memorabili (uno del 1997 e uno del 1990) e un prequel del 2004 ancora peggiore.