Ufficialmente è il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico dell’Aeronautica Militare Italiana, ma tutti le conosciamo con il ben più affascinante nome di Frecce Tricolori. La Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), che sorvola i cieli italiani in occasione delle grandi ricorrenze, lasciando dietro di sé scie di color verde, bianco e rosso, come quelli della bandiera italiana, compie oggi 60 anni esatti di vita. Il gruppo speciale è stato infatti istituito il 1° marzo del 1961, in seguito alla decisione dell’Aeronautica stessa di creare un gruppo permanente per l’addestramento all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti.
Con dieci aerei (dal 1982 utilizzano come velivolo gli Aermacchi MB.339 A/PAN MLU, con sede operativa presso l’aeroporto di Rivolto in provincia di Udine), di cui nove in formazione e uno solista, le Frecce Tricolori sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, e il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie della durata di circa mezz’ora, le ha rese famose e riconosciute come una delle migliori pattuglie aeree acrobatiche a livello internazionale, compiendo acrobazie tutto l’anno. Immancabili sono quelle in occasioni delle grandi celebrazioni istituzionali, dalla Festa della Repubblica del 2 giugno alle cerimonie degli eventi sportivi ospitati sul suolo nazionale.
Le Frecce Tricolori hanno tre programmi di esecuzione delle acrobazie: alto, basso, e piatto, a seconda delle condizioni meteorologiche e alle caratteristiche dell’area dell’esibizione. Il programma alto viene scelto quando la base delle nuvole si trova sopra i 1.000 metri ed è caratterizzato dall’esecuzione delle figure acrobatiche interamente sul piano verticale; il programma basso viene preferito invece quando le nubi non superano i 500 – 600 m e non si compiono manovre verticali (come looping o la bomba); infine, la variante piatto prevede passaggi della formazione a bassa quota. Nella migliore delle ipotesi, gli aerei sono in grado di disegnare nel cielo un tricolore lungo 5 km.