La Federal Reserve compie oggi 107 anni. Istituita dal Congresso Usa il 23 dicembre del 1913, la Banca centrale americana dovette però aspettare altri tre anni prima di diventare pienamente operativa.
La diffidenza dei politici verso soluzioni troppo accentrate portò alla scelta di una struttura decentrata, il Federal Reserve System, in grado di ricevere impulsi dalle varie zone del paese e rispettare così la vocazione federalista degli Stati Uniti. In sostanza, al centro dell’organizzazione c’era una Banca centrale con sede a Washington, a cui venivano affiancate 15 banche regionali. La nuova istituzione era posta sotto l’autorità del Governo e il segretario al Tesoro entrava di diritto nel board della Fed.
Quando scoppiò la crisi del 29, la Federal Reserve perseguì erroneamente una politica monetaria restrittiva, che aggravò le conseguenze della depressione. Per correggere un sistema che aveva mostrato evidenti limiti, nel 1935 fu varato il Banking Act, che trasformò il Federal Reserve Board in Board of Governors, a cui fu dato un potere di controllo sulle banche regionali. Venne inoltre istituito il Federal Open Market Committee, il comitato che decide la politica monetaria, soprattutto per quanto riguarda l’andamento dei tassi d’interesse.
Il sistema monetario internazionale creato con gli accordi di Bretton Woods del 1944 diede al dollaro e alla Federal Reserve il ruolo di perno del sistema. Un assetto che terminò nel 1971, quando il presidente americano Richard Nixon mise fine alla convertibilità del dollaro in oro.
Un’altra riforma deciva arrivò alla fine degli anni Settanta (con il Federal Reserve Reform Act del 1977 e con l’Humphrey–Hawkins Full Employment Act del 1978), quando furono indicati alla Fed degli obiettivi propri e svincolati dalla politica economica del Governo: la stabilità dei prezzi e la crescita nel lungo periodo.
Infine, lo scorso 20 agosto l’attuale presidente della Fed, Jerome Powell, ha annunciato una rivoluzione epocale: per i prossimi 5 anni la Banca centrale permetterà all’inflazione di salire temporaneamente sopra il 2%. “Inoltre – ha aggiunto Powell – rimaniamo fortemente concentrati sul favorire un mercato del lavoro più robusto possibile a beneficio di tutti gli americani”.