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Accadde Oggi: il 27 ottobre 1962 Enrico Mattei muore in un incidente aereo. Un mistero ancora irrisolto

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Oggi sono 61 anni della morte di Enrico Mattei, una scomparsa ancora avvolta nel mistero. Era il 27 ottobre 1962, quando l’imprenditore e politico italiano morì in un incidente aereo vicino all’aeroporto di Bascape, nei pressi di Pavia, insieme al suo pilota Irnerio Bertuzzi e al giornalista americano William L. McHale della testata Time–Life, incaricato di scrivere un articolo su di lui.

Mistero, ad oggi, ancora irrisolto poiché le indagini non hanno mai completamente chiarito gli eventi circostanti della sua morte.

Pochi anni prima della sua morte, Enrico Mattei, però, aveva compiuto il capolavoro che tuttora l’Italia gli riconosce: la fondazione, nel 1953, dell’Eni, originariamente acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi, un’azienda multinazionale creata dallo Stato italiano come ente pubblico e di cui lo stesso Mattei fu presidente fino alla sua morte, per quasi un decennio.

L’incidente aereo

Enrico Mattei era a bordo del Morane-Saulnier MS.760 Paris I-SNAP, diretto da Catania a Milano, quando precipitò nelle campagne di Bascapè durante l’avvicinamento all’aeroporto di Linate probabilmente a causa di un attentato da parte di persone sconosciute.

Secondo alcuni testimoni, il principale dei quali era il contadino Mario Ronchi (che in seguito ritrattò la sua testimonianza), l’aereo sarebbe esploso in volo.

La sua morte in un incidente aereo ha dato vita a molte teorie del complotto. Le indagini sull’accaduto sono durate anni e furono anche ostacolate da gravi depistaggi.

La sfida alle Sette sorelle e il possibile attentato

Dato il ruolo fondamentale di Mattei nella fondazione e nella gestione dell’Eni, nonché le sue politiche indipendenti nel settore energetico e la sua sfida alla predominanza delle “Sette Sorelle”, locuzione creata proprio dall’imprenditore per indicare le principali compagnie petrolifere internazionali, la sua morte ha suscitato sospetti di un possibile coinvolgimento di interessi stranieri o gruppi industriali che avrebbero potuto beneficiare della sua scomparsa.

Fu, infatti, proprio la sua strategia di minare la posizione dominante dei poteri forti dell’oro nero a costargli, secondo alcune ricostruzioni, la morte. Anche se non vi è mai stata certezza, parve subito evidente che l’incidente aereo fosse in realtà un attentato. Attentato che impedì a Mattei di perfezionare uno storico accordo di produzione con l’Algeria, che andava a contrastare con gli interessi delle “Sette sorelle”.

Oggi, invece, alcune teorie suggeriscono che uomini legati alla mafia potrebbero aver sabotato il suo aereo personale. Secondo questa teoria, alla morte di Mattei è collegato anche il destino del giornalista Mauro De Mauro, rapito da Cosa nostra e mai più ritrovato. De Mauro, infatti, fu ucciso dalla mafia mentre stava per divulgare quanto aveva scoperto proprio sulla morte di Mattei.

Alcune teorie sulla morte di Mattei

Ad oggi, la morte di Mattei è ancora oggetto di speculazioni e non è possibile dare una risposta certa su quanto avvenuto.

Ecco di seguito alcune delle principali teorie riguardo la sua morte:

  • Sabotaggio dell’aereo: Una teoria sostenuta in un libro-inchiesta del 1970 avanzava l’ipotesi che l’aereo di Mattei fosse stato sabotato da un individuo travestito da carabiniere noto come “capitano Grillo.” Questa persona fu vista vicino all’aereo prima della partenza a Catania.
  • Coinvolgimento dei servizi segreti francesi: Nel 1971, l’ex agente dei servizi segreti francesi Thyraud De Vosjoli pubblicò un libro di memorie in cui sosteneva che il sabotaggio dell’aereo di Mattei potesse essere stato opera di un agente corso dei servizi segreti francesi chiamato Laurent.
  • Impedire il progetto di un colpo di Stato in Libia: Secondo un libro-inchiesta del 1972, Mattei sarebbe stato ucciso per impedirgli di portare a termine un presunto progetto di colpo di Stato in Libia, che era in fase di preparazione in quei giorni.
  • Coinvolgimento della mafia: Uno studioso, Michele Pantaleone, ha affermato che Carlos Marcello, un boss italo-americano, si trovava segretamente a Catania nei giorni della caduta dell’aereo di Mattei per conto di alcune compagnie petrolifere statunitensi.
  • Coinvolgimento dell’organizzazione Gladio: Nel 1990, l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti rese pubblici gli elenchi degli aderenti all’organizzazione segreta Gladio, e alcuni nomi erano collegati a persone legate a Mattei.
  • Moventi politici: In un libro pubblicato nel 2019, lo storico Egidio Ceccato ha presentato l’idea che Mattei potesse essere diventato una vittima delle asprezze politiche della Guerra Fredda e degli interessi delle multinazionali del petrolio. La sua politica di riconoscere ai Paesi produttori di petrolio del Nord Africa e del Vicino Oriente il 75% invece del 50% delle royalty aveva causato attriti con le Sette Sorelle e con gli equilibri della Guerra Fredda.

La figura di Mattei

Enrico Mattei, nato ad Acqualagna nel 1906, fu un politico, partigiano, dirigente pubblico e imprenditore chiave nel miracolo economico italiano del dopoguerra. Fu il fondatore dell’Eni, la più grande azienda italiana per fatturato.

Mattei divenne famoso per la sua visione nel settore energetico e per aver giocato un ruolo chiave nel garantire che l’Italia avesse un maggiore controllo delle sue risorse petrolifere. Durante il suo mandato come presidente dell’Eni, ha lavorato per garantire che l’Italia sviluppasse la propria produzione di petrolio e gas naturale, riducendo la dipendenza dalle importazioni.

Mattei fu incaricato dallo Stato italiano di smantellare l’Agip dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma invece di farlo, ebbe l’intuizione di riorganizzare l’azienda, fondando l’Eni, con l’Agip come sua struttura portante. Questo portò a un grande sviluppo, con iniziative come la promozione delle perforazioni petrolifere nella Pianura Padana, la costruzione di gasdotti per il metano e accordi petroliferi in Medio Oriente e con l’Unione Sovietica.

Queste iniziative contribuirono a rompere l’oligopolio delle ‘Sette sorelle’, che allora dominavano l’industria petrolifera mondiale, e cioè Exxon, Mobil, Texaco, Standard oil of California (Socal), Gulf oil, l’anglo-olandese Royal Dutch Shell e la britannica British petroleum. Mattei introdusse inoltre il principio per il quale i Paesi proprietari delle riserve dovevano ricevere il 75% dei profitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti.

Enrico Mattei è sepolto a Matelica, la città in cui ha trascorso gran parte della sua vita, e dove attualmente vive parte della sua famiglia.

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Categories: Economia e Imprese