Compie 45 anni il G7, ossia i Grandi Sette, l’organizzazione intergovernativa ed internazionale composta dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta. Il primo incontro in assoluto, che già allora vedeva al tavolo anche l’Italia, si svolse infatti il 15 novembre del 1975 a Rambouillet, alle porte di Parigi, in Francia. A presiederlo fu il presidente francese Valery Giscard d’Estaing, mentre per l’Italia partecipò l’allora premier Aldo Moro. L’evento durò fino al 17 novembre e fu il primo di una lunga serie: l’organizzazione fu formalizzata solo nel 1986, e dal 1997 al 2013 è diventata G8, con l’annessione della Russia che invece ne è nuovamente uscita prima del G7 di Taormina nel 2017. I Grandi Sette, al netto della parentesi con la Russia (che ha partecipato a 4 edizioni, compresa quella discussa del 2001 a Genova, definita da Amnesty come “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”), sono dunque, in ordine alfabetico: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
L’Italia ha sempre avuto un ruolo di primo piano ed ha ospitato la kermesse per ben cinque volte: nel 1980 e nel 1987 a Venezia, nel 1994 a Napoli, nel 2001 a Genova e tre anni fa a Taormina. Ma perché il G7 fu fondato? Oltre a rappresentare i Paesi con più alto peso politico, industriale e militare, l’organizzazione è stata fondata per facilitare le iniziative macroeconomiche condivise dai suoi membri in risposta al crollo del regime di tasso di cambio fisso del 1971, durante il tempo del Nixon Shock, della crisi energetica e della conseguente recessione. Il suo obiettivo dunque era ed è tuttora la messa a punto delle politiche economiche a breve termine tra i paesi partecipanti, volte a monitorare gli sviluppi nell’economia mondiale. Proprio per questo, alle riunioni partecipano di solito anche il presidente della Commissione Ue e il presidente del Fondo Monetario Internazionale. Il prossimo “conclave” è in programma nel 2021 nel Regno Unito, in date, località (e modalità) ancora da definire. L’importanza del G7 è però cambiata da quando la Cina è diventata una grade potenza e da quando è stato creato, non per caso, il G20.