Non è proprio il mezzo di trasporto più pratico e diffuso, ma la sua immagine rappresenta ancora un simbolo dell’Ottocento industriale. Parliamo del dirigibile, che proprio oggi festeggia il più importante dei suoi compleanni.
Il 24 settembre del 1852 – esattamente 169 anni fa – il mondo conobbe il primo dirigibile a motore della storia. Creato dall’ingegnere Jules Henri Giffard, il mezzo viaggiò per 27 chilometri nei cieli francesi, da Parigi a Trappes, impiegando circa tre ore. In pratica, più di quanto ci metterebbe di corsa un essere umano mediamente allenato. E non c’è da stupirsi: il motore dell’aeronave era a vapore e aveva una potenza di appena tre cavalli (che oggi sembrano pochissimi, ma per l’epoca erano un risultato straordinario).
Fu proprio Giffard a manovrare il dirigibile, che partì dall’ippodromo della capitale francese, dove si era radunata una grande folla. Non deve essere stata un’operazione semplice, anche perché le dimensioni del mezzo erano piuttosto ragguardevoli: l’involucro misurava 44 metri in lunghezza e aveva un diametro di 10 metri, per un volume complessivo di 2.500 metri cubi. Il motore montava un solo cilindro, che, alimentato a carbone, faceva girare un’elica con tre pale da 3,3 metri di diametro. Quanto al peso, sommando il motore, la caldaia e il carburante si arrivava a sfiorare i due quintali.
Anche per questo Giffard non riuscì a superare la velocità di 10 chilometri orari, peraltro con una traiettoria non lineare (il dirigibile descrisse degli ampi e lentissimi cerchi). In ogni caso, l’ingegnere francese dimostrò che, in condizioni climatiche favorevoli, il volo controllato era possibile. Un passo davvero storico, considerando che il primo volo dei fratelli Wright sarebbe arrivato soltanto mezzo secolo dopo.