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ACCADDE OGGI – Da Lincoln a Trump, i 166 anni del Partito repubblicano Usa

La prima riunione del Grand Old Party, come viene anche chiamato, si tenne il 28 febbraio del 1954: il partito nasceva come formazione liberal-progressista e anti-schiavista, mentre all’epoca erano in Democratici i conservatori. Oggi è il contrario.

ACCADDE OGGI – Da Lincoln a Trump, i 166 anni del Partito repubblicano Usa

Grand Old Party di nome e di fatto. Il Partito repubblicano statunitense ha in effetti una certa anzianità: compie oggi la bellezza di 166 anni il primo raduno, a Wipon nel Wisconsin, dei militanti che di lì a poco, il 20 marzo del 1854 costituirono ufficialmente uno dei partiti più longevi della storia internazionale. La data in cui la storia del GOP viene considerata iniziata è dunque il 28 febbraio, quando alcuni fuoriusciti dei partiti Whig (fondato dal sesto presidente Usa, John Quincy Adams) e Suolo Libero (formazione anti-schiavista), insieme a militanti di preesistenti movimenti antischiavisti, fondarono un partito che oggi comunemente consideriamo di centrodestra, associandolo alla memoria degli esponenti più recenti o all’attuale figura di Donald Trump, ma che in realtà nasce come formazione “di sinistra”.

I repubblicani infatti nacquero per opporsi all’allora governo guidato dai Democratici e in particolare per contrastare la temuta espansione nell’Ovest del sistema schiavistico degli Stati meridionali, posizionandosi “alla sinistra” (concediamoci la semplificazione) del Partito Democratico nelle questioni economiche e sociali. Il primo presidente repubblicano fu nel 1860 Abraham Lincoln, tuttora considerato uno dei presidenti più illuminati, che si spendette contro la schiavitù e modernizzò l’economia degli Usa. Almeno fino al 1912, quando i Democratici si spostarono verso sinistra (ancora più marcatamente negli anni ’30 col New Deal del presidente Franklin Delano Roosevelt, in carica fino al 1945), il GOP era dunque considerato un partito più liberal-progressista degli avversari, al punto che i conservatori-populisti Democratici del Sud appoggiarono per lungo tempo la segregazione razziale).

Fu dagli anni 1950 e 1960, dominati dalla presidenza dell’eroe di guerra Dwight D. Eisenhower, in un clima di guerra fredda caratterizzato dall’intensificarsi dell’anticomunismo e dalla presa di distanza dalla politica statalista del New Deal, oltre che per il movimento per i diritti civili degli anni 1960 (approvato dal Partito Democratico durante le presidenze di John Fitzgerald Kennedy e Lyndon B. Johnson) e della cosiddetta strategia del Sud che prevedeva una retorica razzista per attirarsi il consenso dei bianchi del Sud, che il Partito repubblicano ha assunto definitivamente la fisionomia conservatrice moderna. Per poi diventare addirittura turbo-liberista negli anni ’80 con la presidenza di Ronald Reagan e conquistare ancora varie volte la Casa Bianca, con i Bush padre e figlio e tre anni fa con Donald Trump.

Il Partito repubblicano ha espresso 19 presidenti degli Stati Uniti, contro i 15 del Partito democratico: il primo come detto fu Lincoln, poi vanno ricordati quelli – numerosi – dal dopoguerra in poi, a partire dal citato Eisenhower (1953-1961) passando per Richard Nixon (1969-1974), Gerald Ford (1974-1977), Ronald Reagan (1981–1989), George H. W. Bush (1989–1993), George W. Bush (2001–2009), Donald Trump (2016–in carica.

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