La Costituzione italiana compie oggi 73 anni. Era il 22 gennaio del 1947 quando l’Assemblea costituente approvò in via definitiva la legge fondamentale dello Stato. Cinque giorni più tardi, la Carta fu promulgata dal primo presidente della Repubblica, Enrico De Nicola (che ricopriva la carica in via provvisoria dal giugno del 46 e l’avrebbe mantenuta fino al maggio del 48). Sempre il 27 dicembre, il testo fu pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 298 (edizione straordinaria). L’entrata in vigore, invece, arrivò soltanto il primo gennaio del 1948.
Per ovvie ragioni d’ufficialità, è l’ultima data a essere considerata oggi il vero compleanno della nostra Costituzione. Ma la verità è che il passaggio conclusivo, per quanto importante, fu un atto formale. Nella storia della Carta, la data di nascita politica (e quindi, forse, più autentica) si può far risalire proprio a quel 22 dicembre di 73 anni fa, quando l’Assemblea costituente – eletta lo stesso giorno del referendum fra repubblica e monarchia, il 2 giugno del 1946 – concluse i lavori con la votazione finale.
Fu il compimento un dibattito lungo quasi un anno. Il progetto costituzionale, infatti, era stato presentato per la prima volta nel febbraio del 1947, dando il via a una discussione parlamentare di ben undici mesi. In questo periodo i costituenti si erano confrontati su ogni aspetto della Carta – impianto generale, titoli e norme – apportando diverse modifiche al testo, alcune anche di rilievo, senza però alterare nella sostanza la struttura della Costituzione.
Una volta trovato l’accordo tra le forze politiche (in tutto dieci partiti, anche se la maggior parte dei seggi era appannaggio di Dc, Pci e Psiup), il testo definitivo fu approvato tre giorni prima di Natale con 458 voti favorevoli, 62 contrari e nessun astenuto, su un totale di 520 votanti.