Il 26 giugno del 1819, esattamente 202 anni fa, W. K. Clarkson registrò a New York il primo brevetto per un “Velocipede” negli Stati Uniti. Per convenzione, si considera questa la data di nascita della bicicletta moderna, visto che le origini antiche del mezzo si perdono nella storia più remota, forse addirittura nel terzo secolo a.C. in Cina.
Il veicolo di Clarkson era interamente in legno, con le due ruote uguali, un manubrio piegato all’indietro e la sella tra i due assi. Quel brevetto fu un passaggio storico, ma non ebbe lunga vita: scomparve già nel 1836, quando l’ufficio brevetti di New York fu distrutto da un incendio.
Proprio quell’anno ai velocipedi furono aggiunti i primi pedali, un’innovazione nata a Parigi per mano di un certo Pierre Lallement, che lavorava nelle officine di Pierre Michaux. Nel 1866 Lallement si trasferì negli Stati Uniti e registrò a proprio nome il brevetto dei pedali, chiamandolo “miglioramento dei velocipedi”.
Due anni più tardi, ancora a New York, i fratelli Hanlon iniziarono a produrre le prime bici a pedali di Lallement. A quel punto, da gioco aristocratico quale era stata all’inizio del secolo, la bicicletta era ormai diventata in America un mezzo di trasporto diffuso. A fine 800, negli Usa si costruiva circa un milione di biciclette l’anno e il principale centro di produzione era Chicago, con oltre 30 fabbriche che sfornavano migliaia di pezzi ogni giorno.