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Accadde Oggi 8 novembre 1960: John Kennedy vince le elezioni presidenziali contro Nixon

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Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 1960 furono la 44ª elezione presidenziale quadriennale e si tennero il martedì 8 novembre. In un’elezione molto combattuta, John Fitzgerald Kennedy, giovane senatore democratico del Massachusetts, vinse le elezioni presidenziali e divenne il 35° presidente degli Stati Uniti. Kennedy, sconfisse il vicepresidente in carica, il repubblicano Richard Nixon, con uno dei margini più stretti della storia delle elezioni statunitensi.

La sua vittoria fu determinata da una serie di fattori, tra cui la sua giovane età e il suo carisma, la sua promessa di un nuovo inizio per l’America, e il suo sostegno da parte dei giovani e delle minoranze.

Le elezioni presidenziali dell’8 novembre

Le elezioni del 1960 furono le prime elezioni in cui parteciparono 50 stati, segnando la prima partecipazione dell’Alaska e delle Hawaii, e le ultime in cui il Distretto di Columbia non partecipò. La soglia per la vittoria era di 269 voti elettorali. Fu la prima elezione in cui un presidente in carica – in questo caso Dwight D. Eisenhower – non era idoneo a candidarsi per un terzo mandato a causa dei limiti di mandato stabiliti dal 22º Emendamento.

Il giorno dell’elezione Richard Nixon osservò i risultati dall’Ambassador Hotel a Los Angeles, mentre John Kennedy li seguì dal Kennedy Compound a Hyannis Port, Massachusetts.

Inizialmente, Kennedy prese un forte vantaggio nei voti popolari ed elettorali quando arrivarono i risultati dai grandi centri urbani del Nordest e del Midwest. La situazione cambiò quando arrivarono i risultati da zone rurali e suburbane del Midwest, dalle Montagne Rocciose e dalla costa del Pacifico, e Nixon iniziò a ridurre il divario. Kennedy riuscì a vincere in molte grandi città e a trionfare in diverse aree, ma perse alcune città del Sud. In bilico fu anche il risultato delle elezioni in stati come California e Hawaii dove ci furono riconteggi. Nixon comunque uscì sconfitto ammettendo ufficialmente la sconfitta solo il giorno successivo.

0,17%: il margine di Kennedy su Nixon

Kennedy vinse le elezioni con 303 voti contro i 219 di Nixon. Nel voto popolare, Kennedy ottenne un margine esiguo di 112.827 voti, corrispondente allo 0,17%, ottenendo il 49,72% dei voti, contro il 49,55% di Nixon. Quattordici elettori non impegnati dal Mississippi e dall’Alabama votarono per il senatore Harry F. Byrd, così come fece un elettore infedele dell’Oklahoma.

Il margine del voto popolare di Kennedy fu il secondo più stretto nella storia presidenziale, superato solo dal margine dello 0,11% delle elezioni del 1880 ed è stato il più basso mai ottenuto da un candidato democratico. Il voto popolare era così vicino che uno spostamento di 18.858 voti in Illinois e Missouri, entrambi vinti da Kennedy con meno dell’1%, avrebbe lasciato sia Kennedy che Nixon al di sotto dei 269 voti elettorali richiesti per vincere, costringendo così a un’elezione contingente nella Camera dei Rappresentanti.

Kennedy riuscì comunque a vincere la competizione molto accesa contro Nixon diventando il più giovane presidente eletto a 43 anni (solo Theodore Roosevelt era più giovane, ma divenne presidente subentrando a William McKinley dopo l’assassinio di quest’ultimo). Ma la sua vittoria fu storica anche perchè segnò la prima vittoria democratica dopo 12 anni e soprattutto portò all’elezione del primo presidente cattolico nella storia degli Stati Uniti.

La campagna elettorale

Anche la campagna elettorale del 1960 è ricordata come una delle più intense e competitive della storia americana.

Kennedy aveva vinto le primarie democratiche confrontandosi contro figure come Hubert Humphrey, Lyndon B. Johnson e Adlai Stevenson. Dopo essere uscito vincitore da importanti Stati chiave, fu ufficialmente candidato alla presidenza il 13 luglio 1960. Per i Repubblicani la scelta invece cadde su Richard Nixon, vice-presidente dell’uscente Dwight D. Eisenhower.

La battaglia elettorale contro Nixon avvenne su tre principali questioni:

  • Religione: essendo Kennedy, il primo candidato cattolico alla presidenza, dovette superare le preoccupazioni sull’anti-cattolicesimo tra alcuni americani, sfruttate da Nixon e i suoi sostenitori.
  • Guerra fredda: Con l’affermarsi della Guerra Fredda, Kennedy prometteva di affrontare la minaccia sovietica con fermezza e diplomazia.
  • Diritti civili: il movimento per i diritti civili stava crescendo negli anni ’50 e ’60, e Kennedy si impegnò a sostenere il movimento

Il primo dibattito televisivo

La campagna elettorale del 1960 fu segnata anche da uno degli spettacoli più noti nella storia della comunicazione politica. Il 26 settembre Kennedy e Nixon, infatti, si sfidarono nel primo dibattito televisivo tra candidati presidenziali negli Stati Uniti.

Il dibattito televisivo del 1960 tra Kennedy e Nixon ha segnato un punto di svolta nelle campagne presidenziali americane e nella comunicazione politica in generale. Ha evidenziato il potere della televisione nel plasmare l’opinione pubblica in modo più impattante rispetto alla radio, cambiando il modo in cui le campagne elettorali sono organizzate e gestite negli Stati Uniti.

Quella sera dimostrò l’importanza cruciale della preparazione per gli aspiranti leader in televisione, includendo la cura dell’immagine, la padronanza dei movimenti, la postura del corpo e l’espressione del viso. Kennedy superò Nixon in ciascuna di queste categorie, presentandosi come un candidato ben preparato e carismatico.

Kennedy era sorridente, abbronzato e mantenuto il contatto visivo con l’obiettivo della telecamera, appariva disinvolto e sembrava comunicare direttamente con gli spettatori. In contrasto, Nixon sembrava pallido, esausto e in difficoltà, evitando lo sguardo della telecamera. A differenza dei risultati elettorali che lo videro vincitore di poco, in questo caso la sfida fu nettamente vinta da Kennedy.

L’inizio della presidenza kennediana

La presidenza Kennedy iniziò il 20 gennaio 1961, quando giurò ufficialmente come presidente degli Stati Uniti. Durate il suo mandato avviò una serie di importanti cambiamenti, tra cui l’avvio del programma spaziale Apollo, la firma dei Trattati di Ginevra sulla denuclearizzazione dell’Europa, e il suo impegno per i diritti civili. Kennedy rimase in carica fino al suo assassinio il 22 novembre 1963.

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