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ACCADDE OGGI – 63 anni fa esplodeva la crisi di Suez

Il 29 ottobre del 1963 le truppe di Francia, Regno Unito e Israele invasero lo strategico sbocco egiziano: nel giro di 10 giorni però Usa e Urss decretarono l’armistizio.

ACCADDE OGGI – 63 anni fa esplodeva la crisi di Suez

E’ un conflitto di cui non si parla più moltissimo, ma che ebbe una grandissima importanza nell’evolversi delle tensioni nel mondo mediorientale e soprattutto nell’equilibrio geopolitico internazionale dell’immediato dopoguerra, in piena Guerra Fredda. Il 29 ottobre del 1956, esattamente 63 anni fa, esplodeva la crisi di Suez, uno scontro militare durato pochi giorni (si concluse il 7 novembre dello stesso anno) ma che vide in campo diversi eserciti a contendersi lo sbocco strategico sul Mediterraneo: in pratica accadde che ci fu l’occupazione militare del canale di Suez da parte di Francia, Regno Unito ed Israele, a cui si oppose l’Egitto.

La crisi si risolse quando l’Unione Sovietica minacciò di intervenire al fianco dell’Egitto e gli Stati Uniti, temendo l’allargamento del conflitto e marcando strette le mosse di Mosca, preferirono costringere britannici, francesi e israeliani al ritiro. Quello di Suez è stato un conflitto ricordato dagli storici per varie particolarità: per la prima volta infatti Stati Uniti e Unione Sovietica si accordarono per garantire la pace; per la prima volta il Canada s’espresse e agì in contrasto verso il Regno Unito; fu l’ultima invasione militare del Regno Unito senza l’avallo politico degli Stati Uniti, segnando secondo molti la fine dell’Impero britannico. Allo stesso modo, fu l’ultima invasione militare della Francia e quindi ultimo atto dell’impero coloniale francese.

Fu infine, last but not least visto quello che è accaduto nei decenni a seguire e ancora oggi, una delle poche volte in cui gli Stati Uniti furono in disaccordo con le politiche d’Israele. Per capire meglio quella che fu anche chiamata “aggressione tripartita”, c’è da ricordare l’antefatto. Il canale di Suez venne inaugurato nel 1869 e finanziato congiuntamente dai governi di Francia ed Egitto. Nel 1875, il governo britannico di Benjamin Disraeli rilevò la quota egiziana, ottenendo il controllo parziale sul canale. Successivamente, nel 1882, il Regno Unito occupò militarmente l’Egitto, allora parte dell’impero ottomano, e assunse de facto il controllo del canale. Questo era d’importanza strategica, fungendo da collegamento tra il Regno Unito e il suo “Impero indiano”, e l’area nel suo complesso era strategica per l’Africa Settentrionale e il Vicino Oriente.

La Convenzione di Costantinopoli, nel 1882, dichiarò tuttavia il canale zona neutrale sotto protezione britannica. Con la sua ratifica l’Impero ottomano convenne di permettere il libero transito del naviglio internazionale sia in tempo di pace sia di guerra. L’importanza del canale fu chiara durante entrambe le guerre mondiali in quanto, durante la prima, fu chiuso ai bastimenti non alleati da francesi e britannici e durante la seconda fu difeso tenacemente nel corso della campagna del Nord Africa.

Le cose cambiano però drasticamente nel dopoguerra: le truppe britanniche vennero ritirate dalla Palestina nel 1947 e lo Stato di Israele venne istituito formalmente nel 1948, subito seguito dalla guerra arabo-israeliana nello stesso anno, che stabilì l’indipendenza di Israele. Ma nel 1952 le elezioni in Egitto portarono al potere un governo fortemente nazionalista, il che innescò una serie di tensioni con il vicino Stato di Israele, che si concentrarono soprattutto intorno alla condivisione del canale. Da lì lo scontro, risolto poi con l’armistizio voluto da Usa e Urss. Il canale di Suez è poi tornato al centro della cronaca nel 1967, in occasione della Guerra dei Sei Giorni, quando le forze israeliane hanno occupato la penisola del Sinai, tra cui l’intera sponda orientale del canale artificiale di Suez.

Non volendo permettere agli israeliani di utilizzare il canale, l’Egitto immediatamente ha imposto un blocco che ha chiuso il canale fino al 5 giugno 1975. Come risultato 15 navi da carico, la cosiddetta “Yellow Fleet“, rimasero intrappolate nel canale per oltre otto anni. Oggi, il canale di Suez si trova in territorio egiziano ed è regolarmente navigabile.

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