Il pc varca finalmente le soglie della mezza età e compie 40 anni. In realtà, quello che si celebra oggi è un compleanno commerciale: il primo personal computer della storia, infatti, fu presentato il 12 agosto del 1981 e debuttò nei negozi il primo settembre dello stesso anno. Si chiamava 5150 e fu prodotto dall’Ibm per quella che oggi nel mondo della tecnologia è un’era geologica: cinque anni e mezzo, fino all’aprile del 1987.
A essere pignoli, il 5150 non fu letteralmente il primo pc mai assemblato, ma di sicuro fu il primo ad avere successo. In appena un anno ne furono venduti 200mila, un numero che oggi sembra ridicolo, ma che allora era siderale, considerando che il contemporaneo Sinclair ZX80, pur costando meno, in 12 mesi non superò quota 70mila.
Di base, l’hardware del 5150 comprendeva l’unità di elaborazione centrale e una tastiera qwerty a 83 tasti. Il mouse non era ancora stato inventato, mentre il monitor era venduto a parte per mantenere basso il prezzo (i consumatori erano liberi di collegare al pc qualsiasi display o un televisore). Chi voleva acquistare il kit Ibm completo poteva scegliere fra due modelli di monitor: il 5151 (di quel verde monocromatico che fa tanto anni Ottanta) e il 5153 (a colori).
Per avere un’idea di quanto fossero diverse le grandezze con cui si lavorava quarant’anni fa, basti pensare che l’unità centrale del 5150 poteva ospitare sulla scheda madre una memoria da appena 64 kB (ma era commercializzata anche una versione con 16 kB). I nerd dell’epoca, comunque, potevano installare tre schede di espansione da 64 kB ciascuna, portando così la memoria primaria a 256 kB. E questo era tutto.
Piccolo dettaglio: di serie, sul 5150 non era installato alcun sistema operativo. Per rendere il pc utilizzabile, l’Ibm offriva tre opzioni, ovvero il PC DOS, il CP/M-86 e l’UCSD p-System. Il primo dei tre è ancora nel cuore di molti come un altro pezzo di storia.