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ACCADDE OGGI, 28 AGOSTO – “I have a dream”: Martin Luther King pronuncia nel 1963 il “Discorso del sogno”

Tra i più celebri discorsi del XX secolo, divenne presto simbolo della lotta contro il razzismo, eppure non fu preparato a lungo: per buona parte King parlò a braccio

ACCADDE OGGI, 28 AGOSTO – “I have a dream”: Martin Luther King pronuncia nel 1963 il “Discorso del sogno”

Compie oggi 59 anni uno dei discorsi più celebri del Novecento. Il titolo è “I have a dream” e a scriverlo fu il pastore protestante Martin Luther King – icona del movimento per i diritti civili degli afroamericani statunitensi – che lo pronunciò il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una manifestazione. Le sue parole divennero presto un simbolo della lotta contro il razzismo negli Usa.

“I have a dream”: genesi e retroscena del discorso

Del discorso “I have a dream” esistono più versioni, risalenti a periodi diversi. Il testo finale è frutto dell’unione di varie bozze e in origine si intitolava “Normalcy, Never Again”. Durante l’orazione, però, King ebbe l’idea di focalizzarsi sulla frase “I have a dream”, ispirato dalla cantante Mahalia Jackson, che urlò più volte: “Parla del sogno, Martin!”. A quel punto King mise da parte i fogli e iniziò a parlare a braccio.

Anni dopo Clarence Benjamin Jones, uno dei collaboratori di King, rivelò che “i preparativi logistici per la manifestazione erano così gravosi che il discorso non era una priorità per noi” e che quindi “la sera prima Martin era ancora incerto su quel che avrebbe dovuto dire”.

Cosa dice King in “I have a dream”

Nel discorso, considerato da molti specialisti un capolavoro di retorica, King ripete otto volte la frase “I have a dream” per esaltare l’immagine di un’America unita nel segno dell’integrazione. Una delle frasi più celebri è la seguente:

“Ho un sogno: che un giorno, sulle rosse colline della Giorgia, i figli degli ex-schiavi e i figli degli ex-schiavisti possano sedere assieme al tavolo della fratellanza. Ho un sogno: che i miei quattro figli piccoli possano vivere un giorno in un Paese che non li giudicherà per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!”

Il discorso fu accolto con favore dall’amministrazione democratica, impegnata nella campagna per i diritti civili. Il presidente in persona, John Fitzgerald Kennedy, che aveva seguito il discorso in diretta televisiva, si dichiarò molto colpito dalle parole di King.

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