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Accadde Oggi – 19 aprile 1987: i Simpson debuttano in Tv, è l’inizio della loro leggenda televisiva e culturale

Trent’otto anni fa, la famiglia gialla più amata della Tv debuttò con un cortometraggio animato, fu l’inizio di un’avventura che due anni dopo sfociò nella prima stagione e nel successo mondiale. I numeri e l’impatto di una serie che non ha nessuna intenzione di andare in pensione

Accadde Oggi – 19 aprile 1987: i Simpson debuttano in Tv, è l’inizio della loro leggenda televisiva e culturale

Il 19 aprile 1987, durante una puntata del Tracey Ullman Show, andò in onda per la prima volta un breve cortometraggio animato intitolato Good Night. Quello che sembrava un semplice intermezzo comico da meno di due minuti, destinato a riempire uno spazio tra due segmenti dello show, segnava in realtà l’inizio di un capitolo decisivo nella storia dell’intrattenimento globale: la nascita della famiglia Simpson.

Ideati dal fumettista Matt Groening, i personaggi di Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie si imposero in breve tempo nell’immaginario collettivo americano. Da semplici sketch di accompagnamento (48 episodi ancora inediti in Italia) durante le pause pubblicitarie dello show, si trasformarono rapidamente in protagonisti di una serie autonoma. Il debutto ufficiale in prima serata avvenne il 17 dicembre 1989, con un episodio da mezz’ora che aprì la strada a una delle più longeve e redditizie serie animate della televisione mondiale.

Il successo fu immediato, tanto da portare la Fox a investire progressivamente in una produzione continuativa. A distanza di quasi quarant’anni, I Simpson contano oggi oltre 800 episodi distribuiti in più di 100 Paesi, un seguito intergenerazionale e un valore economico che va ben oltre il settore televisivo. In Italia, la serie è trasmessa in prima Tv da Mediaset, che detiene i diritti televisivi e cura la versione italiana, compreso il doppiaggio. Il primo episodio è andato in onda il 1º ottobre 1991 su Canale 5, alle 22:30.

Ma quanto hanno incassato e quale è il valore del marchio dei Simpson?

Il brand dei Simpson: un impero che incassato miliardi di dollari

Nel corso degli anni, I Simpson hanno dimostrato una straordinaria capacità di generare ricavi in molteplici settori, trasformandosi in un autentico impero economico. Il valore del marchio “The Simpson” è oggi stimato in centinaia di milioni di dollari, mentre i ricavi complessivi generati dal brand hanno superato i 14 miliardi di dollari, distribuiti tra merchandising, diritti televisivi, streaming, cinema, licensing e attrazioni tematiche. Il marchio è stato concesso in licenza a oltre 500 aziende in tutto il mondo.

Una fetta considerevole di questi guadagni proviene dal merchandising. Fin dai primi anni Novanta, la vendita di prodotti a marchio The Simpson – abbigliamento, gadget, articoli per la casa, giochi e memorabilia – ha garantito entrate enormi. Si stima che questa sola voce abbia prodotto circa 8 miliardi di dollari. Impressionante il dato registrato nei primi 14 mesi dopo il debutto della serie, quando le vendite superarono già i 2 miliardi di dollari, segno della potenza commerciale del marchio sin dall’inizio.

Anche la distribuzione internazionale ha giocato un ruolo chiave nella costruzione dell’impero economico della serie. La vendita dei diritti televisivi in oltre un centinaio di Paesi ha fruttato circa un miliardo di dollari, assicurando una presenza costante nei palinsesti globali. L’arrivo su Disney+, reso possibile dall’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, ha ulteriormente potenziato il brand. I Simpson sono oggi tra i contenuti più visualizzati della piattaforma, sia negli Stati Uniti sia in Italia, dove sono approdati nel marzo 2020.

A completare il quadro economico ci sono le attrazioni nei parchi tematici, come il simulatore The Simpsons Ride presso gli Universal Studios, che ha generato entrate vicine al miliardo di dollari. A queste si aggiungono le collaborazioni e licenze attivate nel tempo – spesso attraverso operazioni di co-branding con marchi internazionali – che hanno garantito un altro miliardo di dollari, dimostrando la straordinaria adattabilità del brand anche al di fuori dello schermo.

Dalla serie al cinema: il successo cinematografico

Nel 2007 I Simpson hanno compiuto il salto dal piccolo al grande schermo con The Simpsons Movie, un film che ha incassato 536,4 milioni di dollari a livello globale. La pellicola è diventata il film d’animazione per adulti con il maggior incasso di sempre, oltre che l’adattamento cinematografico più redditizio tratto da una serie animata.

Un impatto culturale senza precedenti

Al di là del successo economico, I Simpson hanno lasciato un’impronta profonda nella cultura popolare globale. La serie ha rivoluzionato il modo di fare satira in televisione. Il loro approccio dissacrante alla società americana (e non solo) ha influenzato generazioni di spettatori e creatori di contenuti.

Molti neologismi coniati nella serie sono entrati nell’uso comune. L’esclamazione “D’oh!” di Homer è stata inserita nell’Oxford English Dictionary, mentre espressioni come “Mi-ti-co!”, “Eccellente!” di Mr. Burns, il “Ha-ha!” di Nelson o “Ciucciati il calzino” di Bart sono ormai parte integrante del linguaggio quotidiano di molte generazioni.

Anche termini inventati come “cromolento” (cromulent) o “kwyjibo” sono entrati nella cultura pop e nel lessico informale, dimostrando la capacità della serie di influenzare non solo la lingua ma anche il modo di pensare e comunicare.

Riconoscimenti e premi

Nel corso degli anni I Simpson hanno ricevuto 37 Emmy Awards, 34 Annie Awards e 2 Peabody Awards. La rivista Time li ha incoronati “miglior serie televisiva del secolo” nel 1999, mentre nel 2000 la famiglia ha ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Nel 2002 la rivista TV Guide ha classificato I Simpson all’8º posto tra i migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi, miglior posizione tra le serie animate. Riconoscimenti che testimoniano il peso culturale della serie, capace di ridefinire i canoni dell’animazione televisiva.

Una serie in continua evoluzione

Dal loro debutto nel 1989, I Simpson hanno riscritto le regole dell’animazione televisiva. Negli Stati Uniti, furono la prima serie animata in prima serata dai tempi de Gli Antenati. Negli anni Ottanta, infatti, si riteneva che i cartoni animati fossero destinati esclusivamente a un pubblico infantile. Ma la famiglia Simpson fece cambiare questa percezione. Grazie all’esternalizzazione della produzione in studi di animazione sudcoreani, fu poi possibile contenere i costi e inaugurare un’epoca di nuovi prodotti animati da prima serata, aprendo la via ad altre serie dissacranti come South Park, Futurama, King of the Hill e I Griffin.

Con 36 stagioni e 785 episodi all’attivo, la serie continua a rinnovarsi e non sembra ci sia ancora la volontà di mandarli in pensione. Il 3 aprile 2025, infatti, è stato annunciato il rinnovo per altre quattro stagioni, che porteranno la serie alla quarantesima edizione.

Sebbene negli ultimi anni gli ascolti statunitensi abbiano registrato una fisiologica flessione, la serie continua comunque a godere di grande popolarità a livello internazionale. I Simpson sono molto più di un semplice show televisivo: sono ormai un pilastro della televisione e dell’animazione made in Usa, una serie che ha saputo evolversi con i tempi, rimanendo sempre attuale (seppur con qualche pecca). Passeranno gli anni, ma Homer, Marge, Lisa, Bart e Maggie resteranno icone universali.

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