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Accadde oggi – 16 agosto 1977: 47 anni dalla morte di Elvis Presley: il mito, la leggenda, il Re del Rock ‘n’ Roll

Leggenda indiscussa degli anni ’50, Elvis Presley ha trasformato il rock ‘n’ roll classico con il suo stile innovativo, guadagnandosi il titolo di re indiscusso e lasciando un’impronta indelebile che continua a affascinare e ispirare il mondo

Accadde oggi – 16 agosto 1977: 47 anni dalla morte di Elvis Presley: il mito, la leggenda, il Re del Rock ‘n’ Roll

Oggi, 16 agosto, sono trascorsi 47 anni dalla scomparsa di Elvis Presley, il leggendario “Re del Rock ‘n’ Roll”. La sua morte, avvenuta nel 1977 a Memphis, Tennessee, non rappresentò solo la fine di una vita straordinaria, ma anche la chiusura di un capitolo epocale nella storia della musica e della cultura pop. Ma chi era davvero Elvis Presley e come è riuscito a diventare una delle figure più iconiche di tutti i tempi?

Un giovane con una passione inarrestabile

Elvis Aaron Presley nacque l’8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississippi, in una famiglia modesta. Nonostante le difficoltà economiche, i suoi genitori, Vernon e Gladys, riuscirono a creare un ambiente affettuoso e protettivo. A soli otto anni, Elvis ricevette in dono la sua prima chitarra, un regalo che avrebbe segnato l’inizio di un viaggio straordinario. Fin da bambino, Elvis sviluppò un amore profondo per la musica, esplorando una vasta gamma di generi: dal country, tipico della cultura bianca, al blues, con le sue radici afroamericane, che risuonavano nei ghetti del Sud degli Stati Uniti.

Questa fusione unica di influenze musicali – country, blues, gospel e rhythm and blues – divenne la base del suo stile inconfondibile, un mix esplosivo di energia e passione che avrebbe definito la sua carriera e rivoluzionato il panorama musicale.

Il destino di una stella

Il 5 luglio 1954, Elvis, allora un giovane sconosciuto, si recò ai Sun Studios di Memphis insieme al chitarrista Scotty Moore e al bassista Bill Black per registrare un disco come regalo di compleanno per sua madre. Quel gesto affettuoso, apparentemente insignificante, cambiò il corso della sua vita. Sam Phillips, il proprietario della Sun Records, ascoltò la registrazione e riconobbe immediatamente il potenziale del giovane Presley. Da quel momento, la storia della musica non fu più la stessa.

In soli 24 anni di carriera, Elvis pubblicò 61 album e vendette oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo. Brani come “Heartbreak Hotel“, “Suspicious mind”, “Jailhouse Rock“, “Hound Dog“, “Don’t be cruel”, “Love Me Tender” e l’indimenticabile “Can’t Help Falling in Love” non solo scalzarono le classifiche, ma trasformarono il rock ‘n’ roll in un fenomeno globale, consacrandolo come Re. Oltre al suo successo con il rock ‘n’ roll, Elvis fu un pioniere nella fusione di generi musicali. Il suo album gospel “How Great Thou Art” è particolarmente celebrato e dimostra la sua versatilità artistica e la sua passione per il gospel. La sua capacità di attraversare e combinare diversi stili musicali contribuì a cementare la sua posizione come icona culturale. La sua voce potente e ricca di emozioni, unita alla capacità di fondere generi diversi, lo consacrò come un’icona culturale.

Un rivoluzionario della cultura pop

Elvis non fu solo un innovatore musicale, ma anche un simbolo di cambiamento culturale. Negli anni ’50, il suo stile dirompente rappresentava una rottura con il passato, incarnando lo spirito ribelle di una generazione del dopoguerra in cerca di nuove espressioni. I suoi iconici “rubber legs” (tremore delle gambe con le ginocchia piegate), il “windmill” (rotazione delle braccia) e il sensuale movimento del bacino, che gli conferì il soprannome di “The Pelvis”, erano considerati scandalosi e provocatori per l’epoca. I cameramen delle sue esibizioni televisive, ben consci dell’effetto di questi movimenti, furono costretti a riprenderlo solo dalla vita in su per evitare di mostrare i suoi gesti audaci e scatenare le critiche dei moralisti e delle comunità religiose. Attraverso la sua musica e il suo stile rivoluzionario, Elvis abbatté barriere sociali e razziali, diventando una figura cruciale nel trasformare la cultura dell’epoca.

Il servizio militare e la carriera cinematografica

Nel 1958, Elvis entrò nell’esercito degli Stati Uniti, un evento che segnò un momento di pausa nella sua carriera musicale. Durante il servizio, fu stazionato in Germania, dove incontrò e iniziò una relazione con Priscilla Beaulieu. Il suo periodo di servizio militare contribuì a consolidare la sua immagine come icona patriottica e aumentò la sua popolarità a livello internazionale.

Tuttavia, la sua esperienza militare fu segnata da una tragedia personale: il 14 agosto 1958, mentre Elvis era in servizio, sua madre morì. La perdita di Gladys fu un colpo devastante per Elvis, influenzando profondamente il suo stato emotivo e la sua carriera.

Al termine del servizio, tornò alla carriera musicale e cinematografica, con una serie di film che, sebbene spesso criticati, ottennero un successo incredibile. La sua influenza sulla cultura popolare continuò a crescere, consolidando il suo status di leggenda vivente.

La storia d’amore fra Elvis e Priscilla

Oltre alla sua straordinaria carriera, la vita amorosa di Elvis Presley è stata altrettanto leggendaria, caratterizzata da intense passioni e relazioni che hanno contribuito a definirne l’immagine pubblica e privata. La sua storia d’amore più celebre è senza dubbio quella con Priscilla Beaulieu, che incontrò quando lei aveva solo 14 anni. Nonostante la loro giovane età e la distanza, il legame tra Elvis e Priscilla si sviluppò profondamente, portando al loro matrimonio nel 1967 e alla nascita della loro figlia, Lisa Marie, l’anno seguente. Ma Elvis non fu immune alle tentazioni della sua fama: durante la sua carriera, ebbe diverse relazioni con altre donne, alcune delle quali diventate altrettanto famose, come l’attrice Ann-Margret. Queste storie d’amore, seppur spesso complicate e tumultuose, contribuirono a plasmare l’immagine di Elvis come l’eterno ribelle e romantico. Nonostante il divorzio da Priscilla nel 1973, i due rimasero legati da un profondo rispetto e affetto, e la loro storia d’amore continua a essere un capitolo affascinante della leggenda di Elvis Presley.

Il trionfo e il declino

Dopo un periodo di declino a metà degli anni ’60, Elvis fece un clamoroso ritorno nel 1968 con il “Comeback Special”, uno spettacolo televisivo che lo riportò al vertice della scena musicale. Negli anni Settanta, continuò a esibirsi dal vivo, regalando ai suoi fan concerti memorabili, in particolare a Las Vegas.

Tuttavia, gli ultimi anni della sua vita furono segnati da difficoltà personali. La dipendenza dai farmaci e il deterioramento della sua salute oscurarono parzialmente il suo talento. Nonostante tutto, il suo mito rimase intatto, e la sua morte prematura, il 16 agosto 1977, avvolta da un alone di mistero, non fece che alimentare ulteriormente la leggenda del Re del Rock ‘n’ Roll. Tra le teorie più affascinanti, quella che sostiene che Elvis abbia finto la sua morte per vivere in segreto continua a affascinare i fan di tutto il mondo.

Un’eredità eterna

La scomparsa di Elvis segnò la fine di un’epoca, ma il suo impatto sulla musica e sulla cultura popolare continua a risuonare ancora oggi. Considerato uno degli artisti più influenti e iconici di tutti i tempi, Elvis rimane un punto di riferimento per milioni di fan in tutto il mondo. La sua eredità continua ad essere celebrata in numerosi modi, dai documentari e biografie alle celebrazioni annuali come la “Elvis Week” e i concerti tributo. Elvis è stato postumamente onorato con innumerevoli premi e riconoscimenti, tra cui il Grammy Award e l’inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame. La sua influenza si estende oltre la musica, avendo ispirato artisti, film e persino la moda. La sua casa, Graceland, è diventata un luogo di pellegrinaggio dove ogni anno, durante l’anniversario della sua morte, migliaia di persone si radunano per rendere omaggio al mito.

Un’immagine è una cosa, un uomo è un’altra; è molto difficile essere all’altezza della propria immagine“, disse una volta Elvis. Queste parole racchiudono la complessità della sua figura: un uomo che ha combattuto con il peso del proprio mito, ma che ha lasciato un segno indelebile nella storia.

A 47 anni dalla scomparsa, Elvis Presley rimane non solo una leggenda della musica, ma un simbolo culturale senza tempo, la cui eredità continua a ispirare e affascinare nuove generazioni.

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