Sono passati 15 anni dal fallimento della Lehman Brothers, una delle più grandi banche d’investimento al mondo che aprì la crisi finanziaria globale del 2008-2009. Quel giorno, la dichiarazione improvvisa di bancarotta della banca scatenò una serie di eventi che portò a gravi ripercussioni a livello mondiale.
15 settembre 2008: crolla la Lehman Brothers
Il 15 settembre 2008 segna l’inizio di una catastrofe finanziaria con la bancarotta senza precedenti della Lehman Brothers. In quella giornata, le azioni della banca crollarono dell’80% prima di essere sospese a Wall Street. Contestualmente, l’indice Dow Jones chiuse con una perdita di 500 punti, il suo peggior risultato dalla seduta successiva all’11 settembre 2001. 26.000 dipendenti della Banca (di cui 6.000 in Europa e 140 in Italia, tra Roma e Milano) persero il lavoro.
La Lehman Brothers aveva accumulato 613 miliardi di dollari di debiti bancari, debiti obbligazionari per 155 miliardi e attività per un valore di 639 miliardi.
Il fallimento della Lehman Brothers è la più grande bancarotta nella storia degli Stati Uniti.
Pochi furono consapevoli delle dimensioni del disastro imminente, poiché le complessità della finanza derivata avevano reso difficile comprendere appieno le conseguenze di quel momento. Il risultato finale è stato una recessione economica globale, che a sua volta ha condotto alla crisi dei debiti sovrani europei nei successivi anni.
Ma cosa generò questa crisi?
La radice del problema: la crisi dei mutui subprime
Il collasso della banca e l’inizio delle crisi finanziaria ebbe origine nella crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti. Le banche degli Stati Uniti incoraggiavano i clienti a sfruttare le proprie case come fonte di denaro, concedendo con colpevole disinvoltura mutui in serie. I nuovi prestiti servivano a estinguere quelli precedenti, ma essendo di importo superiore a causa dell’aumento dei prezzi delle case, le famiglie potevano incassare la differenza. Questa pratica ha funzionato per un po’, ma quando i prezzi delle abitazioni hanno smesso di aumentare, il sistema è collassato. Milioni di americani si sono ritrovati con debiti insostenibili e le loro case sono finite nelle mani delle banche, portando a città fantasma in alcune zone del paese.
La finanza astratta: i titoli derivati
La vera crisi finanziaria ebbe però, origine nella finanza astratta e speculativa, incentrata sui titoli derivati. Mentre le banche vendevano mutui subprime alle persone comuni, emettevano titoli derivati garantiti da quei mutui. Le banche erano consapevoli che tali prodotti finanziari non avevano valore reale, poiché era evidente che il mercato dei mutui subprime sarebbe collassato prima o poi, ma li promuovevano comunque come investimenti sicuri e redditizi. Questa tattica era possibile grazie alla collaborazione delle agenzie di rating, che erano pagate dalle banche stesse e quindi in conflitto d’interessi. Queste agenzie assegnavano ai titoli derivati la massima valutazione, la famosa tripla A in termini di affidabilità.
Inizialmente, le banche vendevano i derivati subprime solo al di fuori del loro sistema, ma successivamente cominciarono a scambiarli tra di loro. L’avidità legata al trading offuscò la percezione del rischio imminente, portando a ignorare che la bolla speculativa stava per esplodere. Inoltre, la complessità e l’entità della nube di derivati creata sopra i mutui subprime erano diventate così enormi e intricate che persino un colosso finanziario come Lehman Brothers fu travolto, aprendo le porte alla Grande Crisi economica.
Le conseguenze globali: una crisi economica mondiale
Il crollo dei mutui subprime e il successivo fallimento della Lehman Brothers hanno scatenato un effetto domino che ha colpito i mercati finanziari globali. La fiducia nel sistema bancario è crollata, le borse di tutto il mondo hanno registrato perdite significative e molti investitori hanno cercato rifugi sicuri per i loro fondi. Questo ha portato a una recessione economica su scala globale, con gravi conseguenze per l’occupazione, il commercio e l’industria in molti paesi.
Richard Fuld, presidente e amministratore della Lehman Brothers, fu accusato di presentare bilanci falsificati e di corrompere alcuni membri del Congresso. Tuttavia, non fu mai sottoposto a un’inchiesta giudiziaria e in seguito continuò a lavorare ricoprendo posizioni di alto stipendio. Tutti i responsabili della bancarotta sono stati assolti o nemmeno processati.